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Il saldo dell'Imu sarà una stangataI sindaci scendono in piazza

I Comuni costretti ad alzare l'aliquota al 10,37%, ma non le entrate non saranno sufficienti a recuperare i tagli della spending review

Nicoletta Orlandi Posti
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  Milioni di italiani si stanno preparando alla "stangata" del saldo dell'Imu per il 2012. Rispetto agli acconti versati a luglio, la rata di dicembre sarà infatti estremamente pesante perchè quasi la totalità dei Comuni con più di 100.000 abitanti applicheranno per gli immobili non dichiarati come prima casa un aliquota al limite del consentito: ovvero del 10,37%. Una scelta, quasi obbligata per i Comuni, che però non porterà nessun giovamento alle casse municipali che continueranno a registrare considerevoli ammanchi rispetto agli anni precedenti per le conseguenze disastrose delle norme previste dal patto di stabilità interno e della introduzione affrettata e scarsamente ponderata della stessa Imu. Complessivamente, il taglio della spending review ha infatti portato il contributo offerto dal comparto dei Comuni per il risanamento della finanza pubblica a 15 miliardi di euro nel periodo 2007-2013 a cui si devono aggiungere 7 miliardi di tagli aggiuntivi; tutto questo rappresenta circa il 14% delle manovre realizzate dall'intera pubblica amministrazione. E le previsioni, per i prossimi anni, sono ancora più restrittive. L'Anci non ci sta. L'Anci, l'associazione dei sindaci ha comunicato che sosterrà e affiancherà i Comuni che vogliono fare ricorso al Tar per mettere nel mirino i dati pubblicati su Imu e Ici, spiegando che il percorso seguito dal Ministero dell'Economia "comporta un assetto finanziario insostenibile". La strada dei ricorsi al Tar, annunciano i sindaci, prende le mosse da quanto deciso anche anni fa e contesta i cambiamenti nel calcolo dell'Ici 2010 dei singoli comuni, "senza che sia intervenuta alcuna innovazione nei documenti contabili di base". Riflettori accesi anche sull'inclusione nel valore dell'Imu comunale degli immobili di proprietà comunale non utilizzati per fini istituzionali e relativa riduzione delle risorse, e l'attribuzione di quote di gettito potenziale in eccesso realizzabili, secondo il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in occasione del saldo di dicembre e non direttamente derivabili dai pagamenti in acconto. Oggi i primi cittadini dell'Anci, con tanto di fascia tricolore, scenderanno in piazza a Milano contro i vincoli del patto di stabilità che blocca gli investimenti, contro i tagli ai trasferimenti e contro le stime del gettito Imu.  

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