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Inflazione in calo, siamo al livello più basso dal 2009

Lucia Esposito
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Cala il prezzo delle telefonate e dei messaggi, man anche dei generi alimentari (frutta e verdura soprattutto). Giù anche le sigarette. L'inflazione scende ancora a marzo allo 0,4% toccando i minimi dal 2009. E anche in Europa c'è una bassa inflazione nell'area della moneta unica la crescita è scesa allo 0,5% dallo 0,7%. In Italia la crescita dei prezzi è dimezzata e il tasso si sta avviciando allo zero. Ma la deflazione (che si crea quando i prezzi diminuiscono a causa della scarsa domanda e del calo dei consumi) è il segnale di un'economia in stato comatoso. Il rallentamento dell'inflazione è imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e degli Alimentari non lavorati e all'ulteriore attenuazione delle dinamiche inflazionistiche rilevate per quasi tutte le rimanenti tipologie di beni e servizi. Da segnalare la riduzione dello 0,5% segnato dal prezzo delle sigarette: il primo calo da gennaio 2002. L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,9%, dall'1,0% di febbraio; al netto dei soli beni energetici, rallenta di due decimi di punto percentuale, portandosi allo 0,8% (da +1,0% del mese precedente). Le reazioni - Secondo Confcommercio resta la crisi dei consumi e c'è il rischio che il paese scivoli in una pericolosa situazione di deflazione: "La permanenza su dinamiche molto contenute, per il settimo mese consecutivo su valori inferiori all'1%, e più basse rispetto alla media rilevata nell'eurozona rappresenta un dato che poche volte si era registrato nella nostra economia ma soprattutto conferma il perdurare della crisi che da oltre due anni coinvolge la domanda per consumi", commenta l'Ufficio Studi. Federconsumatori e Adusbef sottolineano che "continuano a essere pesanti le conseguenze dell'aumento dei prezzi sui bilanci delle famiglie. Un aggravio che, in termini annui, ammonta (per un nucleo familiare di 3 persone) a 248 euro". Il capo economista di Nomisma, Sergio De Nardis, evidenzia che i dati dei prezzi al consumo di marzo dicono che "la ripresa è debole". Infine per il Codacons "è una buona notizia che i prezzi siano scesi, anche se ovviamente la ragione di questa diminuzione è il drammatico crollo dei consumi e la difficoltà che hanno le famiglie ad arrivare a fine mese".

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