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Crisi, aumentano i cassaintegratiE i lavoratori perdono 8mila euro

Sempre più aziende ricorrono alla riduzione dell'orario di lavoro: nel 2012 sono un miliardo e novanta milioni le ore di cig utilizzate

Nicoletta Orlandi Posti
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  Più di 520 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore (ben oltre il milione se consideriamo il 50% del tempo lavorato) per un totale nel 2012 di un miliardo e novanta milioni di ore di cig. Lavoratori costretti così a rinunciare a 8 mila euro in busta paga, pari a un taglio complessivo di 4,2 miliardi di euro al netto delle tasse. Questi, secondo una eleborazione dei dati Inps svolta dall'Osservatorio Cig della Cgil, gli effetti determinati dalla crisi sullo scorso anno ("il secondo peggiore, dietro soltanto al 2010, degli ultimi trentadue, ossia dal 1980 anno di inizio delle serie storiche").  Un sistema frantumato - Secondo il sindacato di Corso d'Italia dal 2008 al 2012 si sono registrate in totale circa 4,35 miliardi di ore di cassa integrazione, così suddivise: "nel 2008 si sono registrate 188.821.707 (ma con una poderosa crescita a partire dall'ultimo quadrimestre dell'anno con 87.396.558 di ore registrate); per il 2009 la cig ha raggiunto le 918.146.733 ore richieste; nel 2010, con l'introduzione della cassa in deroga, si è toccato il picco con 1.203.638.249; e, infine, il 2011 si è chiuso con 953.506.796 ore. Ecco quindi che con 1.090.654.222 di ore richieste nel 2012 il totale di questi ultimi 5 anni di ore di cig richieste è di 4.354.767.707". Per il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, i numeri "descrivono un sistema produttivo letteralmente frantumato dagli effetti della crisi e dalla cecità di chi prima ha negato e di chi poi non ha agito. Così come la condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori è di grandissima sofferenza". Per la dirigente sindacale "serve un'opera di ricostruzione, che deve partire dal lavoro: sarà questo il compito del prossimo governo".  Meccanica in ginocchio - Quanto ai settori, si conferma ancora una volta la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione nel corso dall'anno passato. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate da gennaio a dicembre 2012, la meccanica pesa per   349.766.585, coinvolgendo 167.513 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 169.031.098 ore di cig autorizzate per 80.954 lavoratori coinvolti e l'edilizia con 107.221.123 ore e 51.351 lavoratori. Per quanto riguarda i lavoratori coinvolti, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale  (26 settimane), sono risultati essere 1.004.688 i lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 52 settimane lavorative, si è determinata un'assenza  completa dall'attività produttiva per 522.344 lavoratori, di cui 190 mila in cigs e 170 mila in cigd. Dai calcoli dell'Osservatorio cig si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso  nel loro reddito 4 miliardi e 200 milioni, pari a 8 mila euro (sempre al netto delle tasse) per ogni singolo lavoratore. Nord in crisi - Pesante il bilancio per le regioni del nord in termini di  ricorso alla cassa integrazione nel 2012. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cig autorizzate c'è la Lombardia con 238.363.723 ore che corrispondono a 114.159 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 143.184.093 ore per 68.575 lavoratori e il Veneto con 102.866.768 ore di cig autorizzate per 49.266 lavoratori. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 85.962.185 ore che coinvolgono 41.170 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 62.778.930 ore per 30.067 lavoratori.   

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