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Infortuni: Cisl, in Sicilia sistema ferroviario da far west

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Palermo, 18 lug. - (Adnkronos) - "Tristezza e cordoglio". Sono i sentimenti che la Cisl siciliana esprime per la morte di tre lavoratori di Rfi, ieri, sulla linea ferrata Caltanissetta-Gela. "Vanno accertate in fretta - dice Maurizio Bernava, segretario generale regionale - circostanze e cause della tragedia", che ha distrutto le famiglie di Vincenzo Riccobono, 54 anni; Antonio La Porta, 55 anni e Luigi Gazziano, 57 anni. Per prima cosa, secondo il leader sindacale bisogna chiarire "le ragioni per le quali, alle 18, i tre si trovavano ancora lì dove hanno perso la vita". "Negli ultimi vent'anni - afferma Bernava - il sistema ferroviario italiano ha registrato una divaricazione profonda di condizioni, tra nord e sud: al nord comfort a 300 all'ora, in Sicilia, specialmente, arretratezza da far west, con servizi inadeguati, improvvisazione, degrado tecnologico. E il rischio di morire a 40 all'ora". Pertanto, per la Cisl "quest'arretratezza non può più essere ignorata da alcun livello di governo e dal gruppo Fs". Sulla vicenda è intervenuto pure il vertice nazionale di via Po con una nota in cui il segretario confederale Cisl Luigi Sbarra sottolinea che il sindacato si unisce "all'accorato monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano", in tema di sicurezza sul lavoro. "La Cisl - si legge nella nota - assicura il massimo della disponibilità ad operare congiuntamente con le istituzioni e le forze imprenditoriali per consentire anche attraverso la contrattazione e la bilateralità, di rafforzare le iniziative di prevenzione e formazione in materia di salute e sicurezza". Nel contempo, a quanti sono preposti all'attività di controllo, richiede di "intensificare ogni azione di vigilanza".

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