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Ast: Marini (Umbria), piano inaccettabile perche' solo finanziario

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Perugia, 22 lug. (Adnkronos) - "Il piano che Thyssen Krupp ha presentato ufficialmente a sindacati, istituzioni locali e governo nazionale è un 'businness plan' e non un vero piano industriale, sul quale abbiamo avuto una posizione molto ferma, che il Consiglio regionale potrebbe sostenere con un proprio atto formale: in quella proposta mancano impegni per gli investimenti, la ricerca e l'innovazione, ed emerge una difficoltà a prefigurare che accanto ai sacrifici per i lavoratori possa giungere una proposta strategica per il futuro delle acciaierie". Così la presidente della della Giunta regionale dell'Umbria, Catiuscia Marini, ha iniziato l'informativa sulla situazione della Thyssen Krupp di Terni che, durante la seduta di oggi, ha svolto nell'Aula dell'Assemblea legislativa. Nella seduta di martedì 29 luglio, come proposto dal capogruppo Renato Locchi (Pd), verrà presentato e discusso un documento che, partendo dall'informativa della presidente Marini e dai confronti che si svolgeranno nel frattempo, darà indicazioni all'Esecutivo regionale in merito alle azioni da intraprendere e alle priorità da individuare nell'affrontare la vertenza Thyssen Krupp/Ast. La presidente Marini ha rilevato che "si delinea un approccio di Thyssen e Ast all'elaborazione di un piano che non prefigura una ristrutturazione inserita in un piano industriale. Il piano dell'azienda è essenzialmente finanziario e parte dalle valutazioni sulla situazione di Ast e delle sue partecipate, come il Tubificio e Aspaciel. La proposta di Thyssen è connessa alla situazione economica di perdita del gruppo (800 milioni negli ultimi 5 anni) e mira al ritorno alla profittabilità. Le capacità industriali di Ast non possono essere completamente utilizzate per la situazione del mercato attuale, c'è volontà di mettere al centro l'industria dell'inossidabile per tornare a fare profitti, di correggere il volume della produzione industriale e, nel biennio 2015/2016, di chiudere il secondo forno di Terni. Inoltre si prevede una riduzione dei costi per 100 milioni di euro concentrati sull'approvvigionamento e l'efficientamento e sulla riduzione dell'organico di circa 550 unità ma anche una riduzione dei costi per unità di lavoro del 10 per cento". (segue)

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