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Commissione Ue, le stime: per l'Italia debito pubblico da record

Andrea Tempestini
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Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo il debito italiano è sceso a 127,9%, ma non c'è nulla di cui rallegrarsi. La Commissione Ue, nelle stime economiche autunnali, spiega che "il surplus primario è ancora insufficiente a tagliare la crescita del debito nel 2014 a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione". Dunque Bruxelles indica che il deficit è invece previsto adesso al 2,7% del pil nel 2015 dopo le "misure addizionali annunciate il 27 ottobre". Tale livello, si spiega, "è sostenuto dal calo della spesa per gli interessi". Dunque in termini nominali la spesa primaria aumenterà leggermente. I risparmi di spesa programmati riguardano sia la spesa in conto capitale che quella corrente, "ma quest'ultima aumenterà principalmente a causa della conferma delle misure di sostegno e dell'ampliamento della copertura dei sostegni alla disoccupazione mentre i salari pubblici resteranno congelati". Nonostante un ulteriore del cuneo fiscale le entrata aumenteranno principalmente alla ripresa nella tassazione delle imprese e a un ricavo più elevato dalla tassazione sulle rendite finanziarie. Nel 2016 il deficit scenderà al 2,2%: l'aumento dell'Iva contribuirà all'aumento del surplus primario. Quanto al bilancio strutturale "si stabilizzerà nel 2014 e nel 2015".

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