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Male borsa e spread,parte il coro anti-Cav

La sinistra incolpa subito Berlusconi. Ma sono i timori per la Spagna e la nazionalizzazione della olandese Sns Reaal a riaccendere i differenziali in tutta Europa. In più Milano crolla per il disastro dei bancari, trascinati dallo scandalo Mps

Nicoletta Orlandi Posti
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di Nino Sunseri Le banche affondano le Borse. Un film dell'orrore visto e rivisto troppe volte negli ultimi anni. In Italia a causa di Mps, che ogni giorno di più mostra fragilità e imbrogli. In Europa per la caduta della Sns Reaal, quarto istituto olandese. Un fulmine che nel giro di pochi minuti incenerisce l'investimento  di migliaia di risparmiatori: la banca non vale più nulla. Da ora in poi sopravviverà  con i soldi dello Stato: 2,2 miliardi per chiudere un buco non ancora identificato. Non diversamente da quanto accade in Italia con Mps, la banca del Pd. Così torna la paura. Come nel 2008 dopo Lehman. Come due anni fa con la crisi dell'eurodebito: quanti buchi ci sono nel sistema creditizio europeo? Quali fiamme sono nascoste sotto la finanza Ue nonostante l'affannarsi dei pompieri di Bruxelles e Francoforte? La paura corre da Amsterdam a Siena. I listini tremano. Piazza Affari lascia sul terreno il 4,5%. Maglia nera.  Male Madrid (- 3,77%). Francoforte cede il 2,49%, Parigi il 3,01%, Londra segna -1,58%. E' una reazione a catena. Finanza e politica avvinghiate in un abbraccio mortale. Da noi  una campagna elettorale sempre più accesa che ha rimesso in moto il rally dello spread (sopra 285 in crescita di una ventina  di punti ). In Spagna, con l'inchiesta per presunte tangenti che ha coinvolto il governo di Mariano Rajoy. Insomma, i vecchi protagonisti dell'eurodebito sono di nuovo in scena. I fantasmi nel cielo d'Europa. Il Wall Street Journal ha una spiegazione: «Il caso Monte Paschi, l'inchiesta della Procura di Trani sulla manipolazione dell'Euribor e le promesse elettorali di Silvio Berlusconi fanno temere una deviazione dell'Italia dal cammino del rigore», spiegano gli analisti del quotidiano finanziario. Il Cavaliere, tornato in prima linea rispedisce le accuse al mittente. Spiega che «il tonfo di Piazza Affari  è dovuto allo scandalo Mps». Aggiunge ironico: «Mi pareva che non ci fosse il mio nome». In realtà la crisi del listino ha un nome e un cognome:  «La Borsa va giù per Mps: dove sono andati a finire 3 miliardi di differenza fra il prezzo che si sapeva e quello pagato per Antonveneta? Questo è il motivo della sfiducia». Accusa il Wall Street Journal di essere fazioso: Equitalia e i blitz della Gdf a Cortina o in Sardegna, assieme al limite per la spesa in contanti a 1000 euro, hanno creato «danni enormi». In realtà le Borse, come sempre, hanno paura dell'incertezza. Lo dice bene un report di Nomura: «Il recupero di Berlusconi potrebbe impedire una maggioranza chiara al Senato». Per la banca giapponese il rischio di ingovernabilità è molto alto. Il recupero del Cavaliere sta funzionando: quella che sembrava una vittoria certa della sinistra potrebbe  trasformarsi in una vittoria di Pirro. Se non addirittura in una sconfitta. La reazione a catena è innescata. Fanno paura le banche. Preoccupa la politica. Quanto sopravviverà il governo spagnolo? Lo scandalo per i finanziamenti illeciti sta montando. I socialisti hanno già chiesto le dimissioni di Rajoy, mentre El Pais ha rivelato che, secondo quanto trapela dalle indagini, Luis Barcenes, il tesoriere del Pp, avrebbe preso 500 mila euro dalla società edilizia Constructora Hispanica e avrebbe iscritto nel bilancio del partito solo una donazione di 144 mila euro. Lo spread spagnolo vola a 372 punti. «Quello di Madrid è un rischio maggiore, visto che la Spagna deve fare di più rispetto all'Italia sul fronte del deficit», osserva Alessandro Giansanti di Ing «a meno di sterzate clamorose come quelle proposte da Berlusconi».  

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