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Borsa, Milano crolla: sale lo spread Btp - Bund ai livelli di luglio

Giovanni Ruggiero
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Lunedì nero per le Borse europee e soprattutto per la Borsa di Milano, sull'onda di ribassi delle piazza asiatiche. L'indice Ftse Mib cala del 6%. Per eccesso di volatilità sono state subito sospesi i titoli di Moncler, Buzzi Unicem, Unipolsai e Yoox. Spread - L'incertezza diffusa ha influito anche sul mercato secondario italiano portando lo spread tra Btp e Bund a 133 punti, contro i 129 dello scorso venerdì, quindi tornando ai valori di inizio luglio. Tonfo asiatico - Seduta in profondo rosso questa mattina per le Borse cinesi di Shanghai e di Shenzhen. Lo Shanghai Composite un'ora e mezza dopo l'apertura perdeva più del 7% e più avanti è arrivato a perdere prima l'8% poi il 9%. Il dato è poi sceso al 6,67% a 3.273,66 punti. Lo Shenzhen Component in apertura cedeva il 4,22% e in seguito è arrivato a perdere il 7,17%. Il ChiNext ha aperto in calo del 5,1% ed è poi precipitato del 7,67%. A soffrire le perdite maggiori sono i titoli di società alberghiere, della ristorazione e del trasporto pubblico. Il crollo è avvenuto malgrado il governo ieri abbia deciso di consentire ai fondi pensione di investire nei mercati azionari. Dal Giappone - Chiusura in forte calo oggi per le Borse giapponesi, sulla scia delle perdite dei mercati cinesi oggi ed europei e americani venerdì scorso. Pesa anche il rafforzamento dello yen nel cambio con il dollaro, che penalizza le esportazioni nipponiche. L'indice principale Nikkei ha lasciato sul parterre il 4,61% o 895.15 punti, a quota 18.540,68, minimo di chiusura da circa sei mesi. L'indice Topix ha ceduto il 5,86% a 1.480,87 punti. In calo banche, immobiliare, acciaio e ferro. Scambi per 4.107,5 mld di yen di controvalore (33,94 mld di dollari). Petrolio - La paura del rallentamento dell'economia cinese e il crollo delle borse asiatiche, mandano a picco il prezzo del petrolio, che già attraversava una congiuntura ribassista per gli eccessi di forniture sui mercati. In Asia i future su Light crude Wti e quelli sul Brent scendono ai minimi da sei anni e mezzo, rispettivamente a 39 dollari e 44,24 dollari al barile

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