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Auto, lo studio choc su consumi ed emissioni: test "taroccati", i risultati di Bmw, Mercedes, Renault, Peugeot e Toyota

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Giulio Bucchi
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"Mercedes e Bmw inquinano il 50% in più dei testi di laboratorio". Se l'accusa dello studio della società di analisi belga Transport & Enviroment corrisponde a verità, il dieselgate Volkswagen potrebbe essere solo il primo scossone di un terremoto destinato a stravolgere il mercato mondiale dell'auto. Mentre dagli Usa lanciano accuse contro le Mini Cooper (gruppo Bmw) per presunte irregolarità nei crash test, c'è un nuovo capitolo nella saga dei motori "finto-puliti".  Chi inquina di più - Lo studio belga è stato svolto su 17 modelli di sei costruttori: Bmw, Mercedes, Renault, Volkswagen, Toyota e Peugeot. La classifica poco virtuosa degli "scostamenti" tra i risultati nei test "teorici" e quelli reali, su strada, vede in testa la Mercedes Classe E (emissioni di Co2 su strada superiori del 55% ai test in laboratorio), mentre la più "in regola" risulta la Renault Twingo (sopra solo del 10%). Anche gli altri due modelli Mercedes (Classe A e Classe C) superano il gap del 50%, seguiti da Bmw Serie 5 (48%), Peugeot 308 (47%), Renault Megane (45%) e Volkswagen Golf (42%). Chi consuma di più - Non va meglio se si parla di consumi dichiarati e consumi reali: General Motors e Psa (Peugeot-Citroen-Ds Automobiles) sono al 40% in più, Mercedes al 48, "nella media" (ossia tra il 35 e il 37% in più) Bmw, Renault, Ford e Volkswagen, mentre Fiat e Toyota hanno consumi più bassi tra test e strada, del 25 per cento. I trucchetti - La tendenza a cercare di abbassare consumi ed emissioni in laboratorio (ma non su strada) si basa su alcuni piccoli trucchi: gonfiare le gomme il più possibile, per ridurre l'attrito (e dunque i consumi), ritrarre le pastiglie dei freni, montare gomme speciali a bassa resistenza, modificare la convergenza. Risultato: i test attuali sono di fatto inutili, ma condizionano eccome mercato, vendite e prezzi. 

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