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Effetto-Etruria: solo uno su cinque crede ancora alla sua banca

Matteo Legnani
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La fiducia negli istituti di credito crolla al 20%, praticamente dimezzandosi rispetto a un mese fa quando si attestava su un livello - già non particolarmente lusinghiero - del 37%. Praticamente gli italiani esprimono oggi una forma di malessere verso il proprio istituto, indipendentemente dal fatto che sia stato coinvolto o meno nel salvataggio: teme per la sorte dei propri risparmi e, in un caso su due, lamenta il rapporto con la banca come un obbligo, giustificato solo dall' impossibilità pratica di vivere senza un conto corrente. Insomma, le banche sono percepite come qualcosa di irrimediabilmente pericoloso e ostile, ma con cui è inevitabile dover fare i conti. Per questo, ci si attende dal legislatore una maggiore tutela e protezione: un' attenzione particolare, insomma, che in questo caso non c' è stata. Come si è visto, lo spettro di un conflitto di interessi e la percezione di una gestione contraddittoria della partita, a scapito dei risparmiatori, ha colpito inevitabilmente il presidente del Consiglio e il membro di governo più esposto, il ministro Boschi.

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