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Beccato, tutta la verità su Pier Silvio: chi ha incontrato in segreto a Parigi

Andrea Tempestini
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Il caso Mediaset-Vivendi si arricchisce di un nuovo, significativo, capitolo. Un incontro segreto, ma rivelato dal Corriere della Sera. Al tavolo si sono seduti Pier Silvio Berlusconi e Vincent Bollorè. Un faccia a faccia avvenuto a Parigi e che offre una nuove chiave interpretativa sulla vicenda finanziaria più chiacchierata degli ultimi giorni. Si deve riavvolgere il nastro fino a un anno e mezzo fa, quando la "pazza idea" ha cominciato a prendere piede nella testa di Pier Silvio. Mediaset aveva appena acquisito di diritti per la Champions, pagati a carissimo prezzo. In quel momento nasce l'idea dell'accordo sulla pay-tv, l'intesa per la nascita di un colosso televisivo per la quale, stando alle indiscrezioni, mancherebbe soltanto la firma. Berlusconi jr, vicepresidente esecutivo del gruppo di Cologno Monzese, iniziò a ragionare sul riposizionamento strategico di Mediaset in un mercato che non poteva limitarsi a quello italiano (i concorrenti, infatti, avanzavano, e anche Telecom iniziava a fare concorrenza alla tv; si pensi a British Telecom che si accaparrò i diritti della Premier League, e a Telefonica, che in spagna comprava DigitalPlus). Pier Silvio ha le idee chiare: per vincere servono soldi. Ovvero capitale. Ovvero un partner. E quel partner l'uomo del Biscione lo individua proprio in Bollorè, che nel frattempo aveva fatto il suo ingresso in Telecom Italia, inizialmente con una quota di poco superiore all'8 per cento. Tra i due, a causa della lunga consuetudine tra il finanziere e la famiglia Berlusconi, da subito i rapporti si rivelano ottimi. Meno semplice, al contrario, concludere l'accordo, vista la portata della possibile intesa. Ed è così, dunque, che più di un anno fa, a Parigi, i due avrebbero deciso il primo passo dell'alleanza, ovvero il passaggio della gestione di Mediaset Premium a Vivendi, che già gestisce Canal Plus, con l'obiettivo di creare un gruppo paneuropeo che possa contrastare l'ascesa dei nuovi concorrenti. Secondo il Corsera le carte erano pronte, ma i guai di Telecom avrebbero "distratto" Bollorè proprio nel momento in cui la chiusura era imminente. Chiusura dunque rimandata, in attesa che Vivendi definisca il nuovo vertice del gruppo telefonico (che non è direttamente coinvolto nell'accordo, che riguarda soltanto Vivendi e Mediaset). Eppure Telecom, a breve, potrebbe entrare in campo come piattaforma di distribuzione, magari destinataria dei contenuti firmati dall'alleanza Mediaset-Vivendi.

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