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Rifiuti elettronici, Italia in prima linea contro i pericoli del non corretto trattamento

Nicoletta Orlandi Posti
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In ognuna delle nostre case ne abbiamo almeno un paio. Recenti studi hanno stimato che solo in Italia ce ne siano oltre 200 milioni “dimenticati”. Si tratta di RAEE, letteralmente Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche: vecchi frullatori, phon, computer, cellulari, televisori, giochi elettronici, tablet, piccoli e grandi elettrodomestici non più funzionanti che invece di essere indirizzati verso nuova vita, attraverso un corretto riciclo, riempiono le cantine e i nostri cassetti. Il tema del non corretto trattamento e smaltimento dei RAEE è infatti una problematica importante soprattutto perché le apparecchiature che quotidianamente usiamo contengono al loro interno molti materiali di valore come ad esempio rame, oro, argento, silicio, acciaio, terre rare, plastiche che, una volta che l'apparecchio diventa rifiuto, se correttamente trattati, possono riprendere vita nel ciclo di produzione di nuove apparecchiature riducendo notevolmente l'impatto sull'ambiente. È importante sottolineare che i RAEE possono contenere al loro interno anche materiali dannosi che, se non trattati correttamente, possono arrecare gravi danni non solo all'ecosistema, ma alla salute di animali e uomini. Per questa ragione l'Italia dei RAEE ha deciso di mettersi in prima linea per una gestione certificata dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) dei Raggruppamenti R1 (Freddo e Clima) e R3 (Tv e monitor) promuovendo nel nostro Paese l'utilizzo di WEEELABEX (acronimo di WEEE LABoratory of EXcellence, ovvero “Laboratorio di eccellenza dei RAEE”) nella verifica dei processi di trattamento dei RAEE. WEEELABEX è un progetto ideato dal WEEE Forum in collaborazione con i principali stakeholder della filiera RAEE e co-finanziato dalla UE nell'ambito del programma Life+. WEEELABEX ha l'obiettivo di definire sia gli standard di qualità per la raccolta, il trasporto e il trattamento delle varie tipologie di RAEE sia una modalità uniforme e strutturata di verifica del rispetto di questi standard in tutti i Paesi europei, attraverso auditor qualificati e opportunamente formati. Aderiscono al “sistema di controllo” 7 consorzi nazionali: Ecodom, Ecolight, ERP Italia, RAEcycle, Remedia, Cobat ed ecoR'it che insieme gestiscono complessivamente oltre il 90% dei rifiuti elettrici ed elettronici generati ogni anno in Italia. L'impegno dei sette Sistemi Collettivi va nella direzione di creare un network di eccellenza nel trattamento dei RAEE, una rete di impianti qualificati, in grado di effettuare la completa rimozione delle sostanze dannose per l'ambiente e di spingere ai livelli massimi raggiungibili il recupero delle materie prime seconde. Il progetto ha avuto in questi anni risultati ampiamente positivi: sin dal 2014 gli impianti di trattamento dei RAEE operanti in Italia hanno raccolto in modo costruttivo la sfida posta da WEEELABEX, assicurando standard più elevati di qualità e contribuendo, attraverso il loro operato, alla salvaguardia di ambiente e persone.

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