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Imu, l'idea del governo: salvare 4 case su 5

L'ipotesi "rimodulazione": aumentare le detrazioni fiscali a 600 euro e "graziare" l'85% dei proprietari. Sull'Iva si tratta

Giulio Bucchi
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La parola d'ordine, per l'Imu, è "rimodulazione". Parola ormai abusata (la usò il premier Enrico Letta, appena insediato) ma decisamente d'attualità, perché su questa base Pd e Pdl potrebbero trovare un punto d'intesa. Almeno questa è la speranza del governo e del ministrod ell'Economia Fabrizio Saccomanni, che su Twitter giovedì, dopo la sua conferenza stampa, scriveva: "Apertura, confronto, collaborazione: un nuovo metodo di lavoro". E su cosa dovrebbero collaborare le due anime della maggioranza? Non sull'abolizione della tassa sulla casa, appunto, ma sulla sua modifica. Come può cambiare l'Imu - Secondo il piano dell'esecutivo, che cerca di avvicinarsi il più possibile all'abolizione richiesta dal Pdl, l'85% dei proprietari di prima casa verrebbero esentati dal pagamento dell'Imu: tradotto, sarebbero "salve" 4 case su 5, aumentando da 200 a 600 euro la detrazione. C'è poi la questione acconto di giugno, che potrebbe venire cancellato e non più solo congelato. La seconda rata, allo stesso modo, potrebbe essere congelata e arrivare infine all'1 gennaio 2014, anno della riforma vera e propria. Come può cambiare l'Iva - In ballo ci sono 4 miliardi di euro all'anno, cui si aggiungono i 2 per l'Iva. L'imposta sul valore aggiunto è l'altro nodo economico dell'esecutivo. La prima ipotesi, che non piace al Pdl, è il rinvio fino a ottobre anche grazie all'aumento degli acconti Irpef, Ires e Irap. L'altra strada è il rinvio fino all'1 gennaio 2014, solo a patto di trovare 1 miliardo attraverso i tagli lineari ai ministeri. Ipotesi, questa, che piace meno al governo, ça va sans dire.

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