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Sardegna: Peste suina africana, via libera ministero Salute a export carni suine termizzate

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Cagliari, 3 ago. - (Adnkronos) - Via libera all'export delle carni suine sarde "termizzate". Rispondendo positivamente a una nota dell'assessorato della Sanita' della Regione Sardegna, il dipartimento della Sanita' pubblica veterinaria del Ministerpo della Sanita' ha autorizzato il protocollo sanitario redatto dall'organismo regionale che prevede le modalita' operative da attuare negli allevamenti, negli stabilimenti di macellazione e di produzione di salumi e carni suine cotti. "Il via libera alle nostre richieste, anche su proposta delle associazioni di categoria - commentano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l'assessore della Sanita' Simona De Francisci - e' la dimostrazione che il complesso lavoro di lotta alla peste suina africana della Regione continua a dare dei risultati tangibili anche sul fronte della valorizzazione delle produzioni isolane. L'autorizzazione all'esportazione delle carni sarde termizzate costituisce uno sblocco decisivo per tante nostre aziende suinicole di trasformazione, che finalmente non avranno piu' preclusi importanti mercati extraregionali". I prodotti cosiddetti "termizzati", in base studi scientifici e a direttive Ue gia' in vigore e grazie a una particolare e prolungata stagionatura, sono considerati indenni dalla trasmissione del virus della Peste suina africana. La normativa comunitaria (2002/99 Ce) prevede che "gli Stati membri possano autorizzare, a determinate condizioni, la produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti di origine animale provenienti da un territorio o da una parte di esso soggetti a restrizioni per motivi di polizia sanitaria, ma che non provengono da un'azienda infetta o che si sospetta sia infetta". Inoltre, l'allegato della direttiva "specifica che i prodotti sottoposti a trattamenti specifici (termico e stagionatura) hanno una efficacia riconosciuta contro la sopravvivenza della peste suina africana" e ricerche internazionali hanno confermato l'assenza del virus dopo una stagionatura in un periodo compreso tra i 112 e 399 giorni. (segue)

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