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Aria di crisi e Mediaset crolla in Borsa

Il titolo sospeso per eccesso di ribasso dopo aver lasciato sul terreno il 6%. Confalonieri aveva avvertito il Cav...

Matteo Legnani
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Marina e Fidel (Confalonieri) glielo avevano detto: "Occhio Silvio, perchè da quando ci sono le larghe intese Mediaset vola in borsa. E aprire una crisi di governo ora sarebbe un salto nel buio. Pensa alle tue aziende". Anche l'amico di una vita, il banchiere Ennio Doris, aveva lanciato un avviso: "Con le larghe intese le aziende di famiglia sono andate alla grande. La finanza preferisce la stabilità, perchè può fare i suoi calcoli". Poi c'è stato il super vertice di Arcore, quello in cui la linea dei 'falchi' Pdl ha avuto la meglio, 'dichiarando guerra' all'esecutivo di Enrico Letta se il Pd voterà la decadenza di Berlusconi da senatore in giunta per le elezioni. Questo accadeva sabato sera. Tempo 36 ore e a Piazza Affari riapriva la borsa. Una vera  e propria doccia gelata per il titolo Mediaset, che dopo aver perso il 6% veniva sospeso in borsa per eccesso di ribasso. Riammesso alle contrattazioni, ha perso ancora terreno fino a sfiorare il -7%. E se Mediaset è la maglia nera della borsa milanese, tutto l'indice Ftse Mib soffre, con uno scivolone del 2,06% alle 12. Particolarmente pesanti bancari con Intesa  a -2,88%, e Unicredit a -3,37%, mentre Mediolanum lascia sul terreno il 3%. Tradotto, significa che Silvio Berlusconi, in quattro ore, ha perso personalmente circa 150 milioni di euro. Se la borsa va giù, lo spread va su: il differenziale tra i bund tedeschi e i btp italiani è cresciuto da venerdì scorso di 10 punti, a quota 250. E i soliti economisti menagramo (Roubini) già strillano: se ci saà la crisi spread di nuovo a quota 300.

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