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Capannoni, terreni, affitti e mutuiEcco le misure varate dal governo

Le aziende potranno dedurre il 50% dell'imposta pagata nel 2013, con un risparmio medio di 238 euro ogni 1000 pagati. Per gli agricoltori risparmio medio di 209 euro

Matteo Legnani
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Il provvedimento che elimina il pagamento dell'Imu per il 2013 (prevedendo comunque il pagamento di una service tax per il 2014), riguarda non solo la prima casa, ma anche capannoni e uffici (i cosiddetti immobili strumentali), i terreni agricoli e gli affitti. Per questo, il provvedimento di abolizione era chiesto a gran voce dalle categorie produttive e come strumento di rilancio del mercato immobiliare. La rata di novembre della tassa sulla prima casa resta invece da pagare su fabbricati di pregio, iscritti nelle categorie A/1, A/8, A/9 (ville, castelli, residenze storiche) e, naturalmente, sulle seconde case. Capannoni e uffici - Il decreto legge avrebbe stabilito (il condizionale è d'obbligo fino a pubblicazione della norma) una deducibilità del 50% dell'imposta. L'agevolazione si applica già dall'anno di imposta 2013 e nei casi di contribuenti Ires con aliquota al 27,5% comporta un risparmio di 138,75 euro ogni 1000 pagati. L'agevolazione si applica solo agli immobili utilizzati per l'esercizio dell'attività delle imprese o dai professionisti e avrà un costo  non indifferente per l'erario: nel 2012 i9 soli capannoni hanno infatti pagato Imu per 4,8 miliardi di euro. Terreni agricoli - Esentati i terreni che i piani regolatori destinano alle attività agricole, quelli posseduti da imprenditori agricoli o da coltivatori diretti, anche se nell'anno i terreni sono rimasti a riposo. Secondo uno studio dell'osservatorio Uil sulle politiche territoriali, i terreni agricoli hanno pagato in media nel 2012 un'Imu di 209 euro per un totale di 629 milioni di euro di incassi per l'erario; i fabbricati rurali hanno contribuito alle casse pubbliche per 64 milioni, con un tributo medio di 217 euro per immobile. Affitti - Il Consiglio dei ministri ha ridotto dal 19 al 15% l'aliquota della cedolare secca sui contratti di locazione a canone concordato. In pratica, su ogni 1000 euro incassati, il proprietario pagherà 150 euro evitando ulteriori prelievi sui canoni a titolo Irpef, addizionali regionale e comunale, imposta di registro del contratto. Il risparmio rispetto a oggi è di 40 euro ogni 1000 incassati. Mutui - La Cassa depositi e prestiti ha messo a disposizione del sistema bancario due miliardi di euro per favorire l'erogazione dei mutui, il cui volume è sceso dai 55 miliardi annui del periodo 2006-2022 ai 26 miliardi del 2012. Altri due miliardi, sempre attraverso la Cdp, andranno a sostenere il Fondo per l'abitare, per finanziare l'housing sociale. Altri 400 milioni andranno a quattro Fondi: tre vecchi e uno nuovo. Quest'ultimo, finanziato con 40 milioni, è destinato alla 'morosità incolpevole', ovvero a quelle famiglie che hanno sempre pagato l'affitto regolarmente e che all'improvviso si sono ritrovate in difficoltà; 60 milioni andranno per l'accesso al credito delle giovani coppie e dei lavoratori atipici.  Le seconde case - Mentre le coperture per eliminare l'Imu sulla prima casa sono state trovate, per la seconda rata di dicembre c'è l'accordo politico e l'impegno ad arrivare a una soluzione entro ottobre. Ma bisognerà trovare altri due miliardi di euro. Non è ancora chiaro cosa accadrà all'Imu sulle seconde case e come si coordinerà con la Service Tax che sarà pagata anche dai proprietari di tutte le abitazioni principali: bisogna aspettare le riforma complessiva dell'imposizione sugli immobili che sarà affrontata con la legge di Stabilità. Quel che è certo è che sulla seconda casa l'Imu resta quella pagata fin dal 2012, ma con l'aggiunta dell'Irpef, seppur solo nella misura  del 50%. E sulle seconde case potranno intervenire anche i Comuni in ambito di definizione della Service tax, con conseguenze che potrebbero essere pesanti oltre che sui portafogli degli italiani che possiedono case per la villeggiatura, anche e ancora una volta sul settore dell'edilizia, in conseguenza di una probabile contrazione del mercato. Da qui, cioè dalle seconde case, dovrebbe uscire uno dei due miliardi necessari per l'azzeramento della rata di dicembre dell'Imposta sulla prima casa. 

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