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Governo, tagli alle bollette della luce

L'esecutivo studia un piano per ridurre il costo dell'energia elettrica. Gli sconti dovrebbero riguardare per il 60-70 per cento le imprese che risparmieranno 3 miliardi all'anno

Ignazio Stagno
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Il governo studia un piano per abbassare il costo delle bollette della luce. A rivelare il programma sul tavolo di palazzo Chigi è il Corriere della Sera. L'operazione si tradurrà quindi in uno sconto di tre miliardi l'anno sull'energia elettrica, che dovrebbe riguardare per il 60-70% alle imprese e per il resto alle famiglie che, però, hanno beneficiato del precedente sgravio di 500 milioni contenuto nel decreto del Fare. Il piano prevede l'emissione di obbligazioni per 3 miliardi che consentiranno di coprire una parte degli incentivi alle fonti rinnovabili finora caricati sulle bollette. Insomma dopo il "no" alla deducibilità del 50 per cento dell'Imu sui capannoni, il governo cerca di dare fiato alle imprese.  Mini bond per le imprese - Così palazzo Chigi pensa anche ad un intervento sui mini bond, che serviranno a facilitare l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Previsti dal decreto crescita del governo Monti, le emissioni hanno raggiunto finora quota un miliardo di euro. Sempre sul piano industriale, il governo pensa anche ad un'operazione che possa incentivare la riconversione dei terreni inquinati. Per spingere sulle bonifiche e la riconversione dei terreni inquinati ci saranno una serie di agevolazione fiscali. A patto che la bonifica sia fatta però da un soggetto terzo. Politica ambiantale -  L'ambiente dovrebbe essere uno dei nodi centrali del nuovo piano per lo sviluppo annunciato dal ministro Flavio Zanonato. Si torna a parlare dunque di politica industriale nazionale. Una strategia che sarà legata alle linee guida di Bruxelles e al suo piano "L'innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l'Europa". Periodicamente saranno definiti gli interventi da attuare e i loro effetti sotto la regia di Bruxelles. Infine si lavora ad un fondo di garanzia che consentirebbe ai progetti migliori di accedere con una convenzione ai prestiti della Bei, la Banca europea per gli investimenti. (I.S.)  

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