Repubblica perde una causa contro Mediaset: l'avvocato difensore Scorza parla di attacco alla democrazia
Repubblica è stata sconfitta in tribunale da Mediaset, ma per il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari la decisione dei giudici è un grave attentato alla democrazia. Sul sito del quotidiano erano stati caricati ben 124 video, tutti ovviamente preceduti da spot pubblicitari che hanno portato incassi "illeciti", visto che quei contenuti erano di proprietà del Biscione. Un oltraggio contro il quale si è scagliato il quotidiano con un articolo nella sezione "Commenti e idee" dal titolo: "Se il diritto d'autore diventa strumento di censura". La denuncia di questa presunta violazione dei diritti umani è firmata da Guido Scorza, non un collaboratore qualunque, ma proprio uno degli avvocati che ha portato Repubblica alla disfatta in aula. I lettori però, sottolinea Tgcom24, non possono conoscere questo dettaglio, visto che il ruolo dell'avvocato nell'articolo e nella sua firma non viene mai chiarito. Nel suo articolo, l'avvocato in incognito denuncia come la sentenza abbia abilmente manipolato le norme del diritto d'autore, per esempio imponendo la rimozione di un video del 2011 che riguarda Silvio Berlusconi. Una versione quantomeno di parte, riconoscono a Mediaset, visto che quei 124 video riguardavano programmi di intrattenimento, come Amici, Zelig o il Grande Fratello, oltre che vecchi filmati già pubblicati sul sito delle reti Mediaset risalenti a diversi anni prima. Nella stessa sentenza è riportato che il Gruppo L'Espresso ha "espressamente ammesso di aver incassato una somma di poco superiore a 17 mila euro dalla vendita degli spazi pubblicitari 'agganciati' ai video in parola". Insomma un furtarello digitale che poco ha a che fare con la tenuta della democrazia e con il diritto di cronaca.