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Mediaset, la strategia definitiva per non sparire: come la vogliono trasformare (anche se il Cav vende)

Gino Coala
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Prima o poi le bordate contro Mediaset sarebbero arrivate, almeno nelle previsioni dei vertici del Biscione che non si sono fatti sorprendere dall'attacco di Luigi Di Maio a Silvio Berlusconi. Il grililno ha ripescato il tormentone sul conflitto di interessi e sul fatto che il Cav usa le sue tv e i suoi giornali per minacciare amici e nemici politici. Leggi anche: Berlusconi, la reazione brutale dopo l'attacco di Di Maio: il paragone che lo polverizza Le turbolenze politiche non sono proprio in cima alle preoccupazioni dei manager Mediaset, che comunque avevano già provveduto a raddrizzare la rotta dopo il voto del 4 marzo, come riporta Repubblica. La decisione di congelare programmi ritenuti "populisti" come quelli di Paolo Del Debbio, Maurizio Belpietro e Mario Giordano è stata letta da più fronti come il rimedio alla volata tirata per Lega e M5s proprio dai canali Mediaset. Il palinsesto quindi è stato "bonificato", in attesa di nuovi contenitori politici più pacati, con relativi conduttori dalla giusta cifra stilistica, che Paolo Liguori sarebbe impegnato a trovare. La priorità a Cologno Monzese però è rivolta al futuro, per ora distante, ma non lontanissimo. L'universo dei media televisivi ormai è costretto a misurarsi con i colossi del web che crescono non solo in spettatori, ma soprattutto in utili. Soldi che rispetto a un tempo in Mediaset non entrano più copiosi, passati dai 500 milioni degli inizi del 2000 alle perdite di altrettanta entità accumulate tra il 2012 e il 2016. Stesso discorso vale per i dividendi concessi a Fininvest, quindi alla famiglia Berlusconi. Tra il 2005 e il 2010 c'era stato un flusso di denaro pari a circa 850 milioni di euro, mentre negli ultimi sette anni la cifra è calata a 80 milioni. Non una vera e propria crisi, ma un effetto della fase di riordino dei conti, con la messa in sicurezza delle casse delle aziende, magari per cederle un giorno, di sicuro non oggi. Intanto l'obiettivo nel gruppo Mediaset è risanare, perché il mercato chiama a nuove sfide e non è detto che la proprietà debba rimanere la stessa per sempre.

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