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Legge di Stabilità, tassati anche i Bot

La "manovrina" contiene un nuovo ritocco dell'imposta sul dossier titoli: il governo vuole far cassa sulle cedole più antiche e meno speculative

Andrea Tempestini
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Tassa dopo tassa, la manovrina del governo Letta si delinea sempre più come stangata. Nessuno ha osato parlare esplicitamente di Bot, la più antica e meno speculativa forma di piccolo risparmio. Peccato però che la nuova legge di Stabilità andrà a prendere soldi anche da queste cedole. Il testo, come sottolinea Il Giornale, prevede anche un incremento della "imposta di bollo su comunicazioni relative a prodotti finanziari". La storia della gabella - La tassa c'era già, ed era stata incrementata da Mario Monti con il cosiddetto salva-Italia dallo 0,1 per mille allo 0,15. Letta non ha perso l'occasione per un ulteriore ritocco: la versione definitiva della legge di Stabilità porta il prelievo allo 0,2 per mille a partire dal 2014. Di fatto, il governo ha preferito inasprire il bollo sugli investimenti piuttosto che aumentare le imposte sulle rendite finanziare di due punti, la misura inizialmente inserita nella legge (risparmiando i titoli del debito pubblico italiano). Inclusioni ed esclusioni - Il balzello sulle comunicazioni, invece, include quasi tutte le forme di risparmio: azioni, obbligazioni, non c'è alcuna esplicita esclusione per Bot, Cct, Ctz. Le esclusioni erano state proposte nei giorni scorsi ma sono state escluse per motivi di copertura. Restano i limiti di legge già in vigore: vengono esclusi fondi pensione e sanitari. Compresi, invece, i buoni fruttiferi postali per i quali però vale una franchigia di 5mila euro. Esclusi anche in generale gli investimenti complessivi sotto ai 17.100 euro: contineranno a pagare l'imposta minima annua, pari a 34,2 euro. Il gettito - L'aggravio del cosiddetto dossier titoli, per quel che concerne le coperture della manovra, si configura come una delle voci più pesanti. Stando al comunicato del governo (quello che risale al giorno del Consiglio dei ministri) vale 900 milioni di euro. Nella relazione tecnica la cifra è calata a 527 milioni di euro. Il punto è molto controverso: è probabile che possa essere modificato nel corso della discussione parlamentare che inizia oggi, martedì 22 ottobre. Il centrodestra, infatti, si prepara a dare battaglia sul fisco.

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