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Eni: "Chiudere gap energetico tra Nord e Sud del mondo"

AdnKronos
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Milano, 4 ott. (AdnKronos) - C'è un urgente bisogno di chiudere il gap energetico tra Nord e Sud del mondo e garantire uno sviluppo equo e reale a tutti. Ma come? La tecnologia esponenziale, se correttamente contestualizzata e ben indirizzata, rappresenta una leva fondamentale. E' quanto è emerso in occasione dello speech Eni all'interno del 'SingularityU Italy Summit 2018' che si è svolto a Milano. Il Cane a Sei Zampe ha come missione, sin dalla sua fondazione, quella di operare seguendo logiche di sviluppo sostenibile e restituire qualcosa al paese che la ospita. E per colmare il gap, le tecnologie esponenziali rappresentano una leva fondamentale, basta avere la consapevolezza di come vanno utilizzate e di quali sono i fabbisogni primari. "A volte - spiega Dario Pagani, vicepresidente esecutivo Uct e Cio di Eni - portiamo stereotipi o modelli che possono essere validi in alcune aree geografiche, una per tutte l'Occidente, mentre in altre aree della terra sono diverse le necessità. Lo vediamo - cita ad esempio - proprio nella piramide dei fabbisogni, come essi cambiano: i nostri ragazzi, o noi stessi, cerchiamo in modo esasperato wi-fi, copertura, powerbank. In altre aree del mondo, invece, la tecnologia esponenziale può essere più utile all'aspetto alla salute, all'accesso all'istruzione, l'informazione. Dunque tecnologia esponenziale sì, dipende dalla sua applicazione. Dal nostro punto di vista - chiosa - vanno sempre contestualizzate". Per Marco Rotondi, direttore generale di Eni nella Repubblica del Congo, azzerare le differenze e potere offrire a tutti le medesime risorse energetiche "sarebbe auspicabile. Come Eni ci stiamo lavorando tantissimo e ci stiamo lavorando soprattutto nei Paesi dove operiamo. Lo stiamo facendo in Congo, attraverso il gas e altri progetti di energia rinnovabile. Ci siamo impegnati da sempre. E' nel dna di Eni, e soprattutto del nostro fondatore Mattei, l'approccio dual flag". "L'accesso all'energia è fondamentale, perché - spiega - se manca l'energia, manca tutto. Serve, a mio avviso, uno sforzo congiunto, non solo delle multinazionali dell'energia, ma anche dei Paesi, per colmare il gap energetico. Esso non può essere colmato solo con l'energia immessa nel grid, nella rete, perché ci sono zone molto remote e rurali dove si deve pensare in maniera alternativa, con micro grid e sfruttando anche le energie rinnovabili”.

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