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Pensioni, l'agguato di Giovanni Tria: niente superamento della Fornero?

Matteo Legnani
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L'impressione che, causa pressioni dei mercati e polemiche dalla Ue, la manovra presentata qualche settimana fa fosse una bozza in realtà passibile di modifiche anche importanti, la si aveva avuta già da un po'. Ma il ministro dell'Economia Giovanni Tria lo ha messo nero su bianco martedì sera, nella lettera di risposta inviata alla Unione europea, in cui spiega che "l'indebitamento netto sarà sottoposto a costante monitoraggio" e che da parte sua "assumerà tempestivamente, in caso di deviazione, le conseguenti iniziative correttive". È chiaro, come scrive Il Giornale, che Tria e più in generale il governo si stiano cautelando qualora le previsioni di crescita dell'economia specificate nella manovra (a fronte di un rapporto deficit/Pil fissato al 2,4%) non si traducano in realtà. Intanto prende tempo. Con il reddito di cittadinanza che partirà non prima di marzo. E lo stesso starebbe avvenendo anche per il superamento della Fornero in tema di pensioni, dove ormai "quota 100" rischia di restare "uno slogan per le prossime Europee" scrive sempre Il Giornale. "La norma, si legge nell' ultima versione del Documento programmatico di bilancio inviato alla Ue, intende "favorire il ricambio generazionale nel mercato del lavoro" e a decorrere dal 2019 è istituito un fondo per la revisione del sistema attraverso l' introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l' assunzione di lavoratori giovani. Come spiegava il viceministro Garavaglia, sarà lasciata libertà di scelta: andare prima in pensione rinunciando a un bel gruzzoletto o restare". Leggi anche: Pensioni, massacro con "Quota 100": quanti soldi perderai

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