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Gas e luce, la rapina in bolletta: la sentenza che ti obbliga a pagare per i morosi

Davide Locano
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Niente da fare, ci tocca pagare per i morosi, in questo caso degli utenti di luce e gas. Lo ha confermato il Tar della Lombardia, con la sentenza 2708/2018 del 3 dicembre, diffusa ieri. Non tutta la bolletta, per fortuna, ma solo la parte relativa agli “oneri generali di sistema”, che comunque pesa per quasi il 15% nel conto mensile dell'energia elettrica e per il 3% circa in quello del gas. Per l'utente base però, perché queste percentuali sono più alte negli altri casi. In media pesano nelle bollette per il 22%. Gli oneri generali di sistema, che nel 2017 hanno garantito un gettito di 14,3 miliardi, sono componenti imposti dallo Stato - ma non assimilabili alle tasse, distinzione fondamentale, come vedremo - e destinati a specifici scopi. La parte più corposa viene utilizzata per la promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili (circa 13 miliardi). In pratica vengono girate alle imprese produttrici di energia sotto forma di incentivi per l'installazione di impianti solari, eolici o comunque verdi. Leggi anche: Bollette luce gas, da gennaio la stangata: ecco le cifre PAGA PANTALONE La legge prevede che a pagare l'obolo debba necessariamente essere l'utente finale, risparmiando fornitori e distributori. Di conseguenza la quota degli oneri generali di sistema, fissati da un gettito complessivo richiesto, che non vengono incassati, vanno spalmati sugli utenti che onorano puntualmente i loro debiti. Nessuno quindi è in grado di preventivare con certezza quanto pagherà di luce e gas, anche quando si ha un contratto che fissa il prezzo della componente energetica. Il prezzo complessivo dipenderà dall'importo degli oneri generali non pagati dai morosi. Il Codacons ha fatto causa all'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) e al Gestore dei servizi energetici (Gse) perché ritiene che gli oneri generali siano vere e proprie imposte e che comunque il mancato pagamento delle bollette rientra per intero nel rischio d'impresa e non certo a carico degli utenti in regola. Per il Tar invece, che cita anche una delibera del Consiglio di Stato, è vero il contrario. Quindi paga, come al solito, Pantalone. L'AUTORITÀ L'Arera però, incassata la vittoria, non ha intenzione di nascondere il problema sotto il tappeto. Ma la soluzione che propone rischia di scontentare più persone di prima, oltre a dare indirettamente raglione al Codacons. Ieri il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha detto, in audizione alla Camera, che la soluzione per il «superamento delle criticità» legate alla riscossione degli oneri generali è rappresentata «dal loro trasferimento alla fiscalità generale, provvedendo al finanziamento con un fondo da gestire secondo le regole di finanza pubblica e, pertanto, escludendo tali importi dalle bollette». Quindi secondo Besseghini gli oneri generali dovrebbero essere pagati da tutti i contribuenti, indipendentemente dall'energia consumata. Vista l'entità del gettito, il presidente dell'Autorità consiglia di iniziare da alcune voci, che pesano per 2,2 miliardi. Nel frattempo l'Arera propone una riforma della riscossione «basata su previsioni ex-ante dell'incassato». Da escludere però l'utilizzo del cosiddetto “modello canone Rai”. Mai più in bolletta, dunque, ma nel 730. di Antonio Spampinato

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