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Pensioni, l'accordo nel governo per tagliare le pensioni: assegni massacrati fino al 40%

Gino Coala
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L'accordo sul taglio delle pensioni tra Lega e M5s alla fine è stato trovato, sempre che la trattativa sulla manovra a Bruxelles non faccia saltare tutti i conti faticosamente rifatti dai tecnici delle rispettive parti. Leggi anche: Pensioni, il clamoroso errore: 3 milioni di lavoratori rischiano l'assegno decurtato Secondo l'emendamento, riscritto sostanzialmente al consigliere di Matteo Salvini, Alberto Brambilla, mette da parte l'idea grillina del finto ricalcolo contributivo e retroattivo, per tornare all'ipotesi più percorribile: un contributo di solidarietà fissato per cinque anni, organizzato su cinque aliquote, dal 10 al 40%, così da finanziare le pensioni più basse. Il gettito medio stimato si aggirerà intorno ai 130 milioni di euro. Su 40-50 mila pensionati d'oro, il gruppo più numeroso di circa 31 mila persone, ricade la prima fascia: tra 90 e 130 mila euro lordi annui. La mazzata in questa eventualità varierà da 100 a 4 mila euro all'anno, più o meno da 8 a 330 euro al mese. Le aliquote verranno applicate solo sulla parte che eccede i 90 mila euro e in base a cinque fasce. Quindi una pensione di 95 mila euro, dovrà rinunciare allo 0,53%, un assegno da 120 mila euro subirà un taglio di 1,2%. L'aliquota più alta colpirà la quota superiore ai 500 mila euro, circa una trentina di italiani.

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