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Pensioni, la brutta sorpresa nel decreto su Quota 100: ecco chi resta a bocca asciutta

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Davide Locano
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Giovedì 17 gennaio in Consiglio dei ministri è previsto il decreto che mira a cambiare il sistema previdenziale con quota 100. I tecnici del governo sono impegnati con gli ultimi ritocchi al testo, dei quali Il Messaggero dà alcune importanti anticipazioni. Quota 100, si apprende, non riguarderà l'uscita dal lavoro di alcune categorie, tra le quali il comparto sicurezza: forze dell'ordine e militari. Alcune regole che normano le pensioni di queste professioni, infatti, in determinate circostanze permettono l'uscita anticipata, anche a 53 anni. Dunque l'esclusione dei militari e degli agenti da Quota 100 riduce ulteriormente la platea che di fatto per il 40 per cento è costituita da lavoratori del settore pubblico. Leggi anche: Banche, raid nel tuo conto corrente: quanti soldi perdi E ancora, c'è un altro aspetto da considerare, ed è quello che riguarda la buonuscita. Eccezion fatta per sorprese dell'ultimo minuto, per gli statali il trattamento di fine rapporto dovrebbe scattare solo con la soglia fissata dalla Fornero, dunque dall'uscita grazie a quota 100 all'incasso del Tfr potrebbero passare circa otto anni. L'esecutivo sta cercando di ovviare alla situazione prevedendo un prestito ponte con un accordo con le banche. Stando agli ultimi rumors, nei fatti, il prestito anticipato del Tfr potrebbe scattare fino ai 50mila euro. Per quel che concerne gli interessi, il governo vorrebbe tenere l'onere. Probabile, però, che lo scenario non trovi piena attuazione: nel frattempo, proseguono i contatti tra esecutivo e Abi. Attesa anche per capire quale sarà il tasso di interesse fissato per il prestito. In buona sostanza, a poche ore dalla teorica chiusura, il decreto presenta ancora profondi, e pesanti, interrogativi.

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