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Pensione, il cavillo nel decreto quota 100 per chi ha 57 anni: così incassano l'assegno subito

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Gino Coala
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L'anticipo della pensione previsto con l'introduzione della quota 100 può coinvolgere anche chi oggi ha 57 anni. Stando alle stime attuali, usufruiranno di quota 100 circa 290 mila lavoratori quest'anno, per un totale di 700 mila nel corso del prossimo triennio, considerato come periodo sperimentale. Le condizioni finora imposte sono aver raggiunto almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Quindi gli interessati sono i nati tra il 1952 e il 1959, che hanno oggi meno di 67 anni e comunque almeno 60, con alle spalle almeno 36 anni di contributi. Leggi anche: Pensioni, la durissima risposta di Salvini alla Fornero: "Che schifezza, piangi ancora" Esiste però un corridoio che possono sfruttare anche i nati tra il 1960 e il 1962, come riporta il Corriere della sera, cioè quei lavoratori che oggi hanno 57 anni. In loro soccorso potrebbe arrivare un fondo bilaterale e di un'intesa sindacale, previsto nel decreto all'articolo 22 dedicato ai "Fondi di solidarietà bilaterali". La condizione per anticipare la pensione dei 57enni di oggi prevede che il lavoratore operi in un settore nel quale è stato costituito un fondo di solidarietà tra aziende e sindacati. Ci deve essere quindi un accordo sindacale di livello aziendale o territoriale finalizzato al "ricambio generazionale", che deve prevedere "il numero di lavoratori da assumere in sostituzione" di quelli che vanno in pensione con "quota 100", una cifra non necessariamente uguale in entrate e in uscita. Se ci fosse un accordo "di secondo livello", il Fondo di solidarietà potrà erogare "un assegno straordinario per il sostegno al reddito", destinato ai lavoratori che avranno raggiunto i requisiti per "quota 100 nei successivi tre anni". Altra possibilità per i 57enni, con 33 anni di contributi, che avranno i requisiti minimi per lo "scivolo" nel 2021, cioè l'ultimo anno di quota 100. Lo "scivolo" consiste in un eventuale assegno straordinario che accompagni il lavoratore fino ai 62 anni di età e 38 di contributi. Il costo sarebbe a carico dell'azienda, con costi inferiori rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero con "l'isopensione", accessibile finora di fatto solo per le grandi aziende.

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