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Siccità: Consorzi Bonifica Veneto, riserve di acqua a dura prova nella stagione stiva

AdnKronos
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Verona, 23 gen. (AdnKronos) - “Verrebbe da dire “Una rondine non fa primavera”. Infatti, la nevicata modesta di oggi, una spruzzatina di neve, non rappresenta certo ciò che ci attendiamo dall'inverno, specie se consideriamo che da tempo non ci sono precipitazioni significative”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, interviene sulla carenza idrica a cui stiamo assistendo. Gli effetti delle ridotte precipitazioni, nella frequenza e nella quantità, non soltanto portano ad un aumento importante dell'inquinamento atmosferico, ma contribuiscono anche a non approvvigionare le falde, preziosa riserva per i periodi caldi. “Non possiamo certo parlare di siccità – sottolinea il presidente Parise – in quanto in questo periodo dell'anno non vi sono particolari esigenze di approvvigionamento idrico. Tuttavia, dobbiamo essere pragmatici e considerare in modo accorto la disponibilità ed il consumo di acqua. In tal senso la creazione dei bacini è strategica e fondamentale”. Chiaro il riferimento, in particolare, al bacino di Meda, “che nell'Alto Vicentino – conclude il presidente Parise – potrebbe essere una cassaforte da oltre sette milioni di metri cubi di acqua. Non possiamo continuare a fare la danza della pioggia, occorre agire concretamente e rapidamente, diversamente si continuerà a ragionare sfruttando le riserve a disposizione, ma senza risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico e, soprattutto, della raccolta dell'acqua per il suo riuso”.

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