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Pensioni, scatta il blocco dell'Inps sull'adeguamento al costo della vita: a chi si abbassa l'assegno

Gino Coala
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I pensionati speravano di aver superato indenni l'ultima legge di Bilancio, finché non sono arrivate le prime comunicazioni dell'Inps: i tagli per il blocco delle rivalutazioni degli assegni alla fine è stato approvato, anche se non era ancora partito. L'applicazione del blocco all'adeguamento all'inflazione per le pensioni superiori ai 1500 euro mensili doveva iniziare a gennaio, ma la legge approvata solo il 30 dicembre 2018 sta entrando nel vivo solo ora. Leggi anche: Tasse e pensioni, il Sud sfida il Portogallo: sarà un paradiso fiscale Il problema però è che nei primi tre mesi dell'anno corrente, l'Inps ha emesso gli assegni integri, senza i tagli previsti dalla legge, arrivata solo alla vigilia di Capodanno. Per motivi meramente tecnici, quindi, il famigerato taglio non era stato ancora applicato. Ma l'istituto di previdenza ha già studiato il modo per riprendersi quanto deve. In un'audizione alla Camera, riporta il Messaggero, il direttore generale dell'Inps, Gabriella Di Michele, ha chiarito che in base ai ricalcoli dell'istituto di previdenza, si procederà nei prossimi mesi al recupero a rate di quanto elargito in più. Non c'è solo il blocco all'adeguamento al costo della vita, ma anche il taglio ai trattamenti alti, altra misura introdotta dalla legge di bilancio. Gli effetti del doppio taglio imposto dal governo con l'ultima legge di Bilancio colpisce principalmente chi riceve una pensione superiore ai 100mila euro all'anno, con tagli che vanno dal 15 al 40%. Mentre quindi per chi riceve una pensione di 1500 euro vedrà adeguato l'assegno dell'1,1%. L'adeguamento invece viene ridotto fino al 60% per i casi di assegni superiori ai 4565 euro.

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