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Imu, per l'abolizione della seconda rata mancano 900 milioni

L'esecutivo deve trovare le coperture per esentare i terreni agricoli e garantire ai comuni il differenziale di aliquota rispetto al 2012. Ma Saccomanni glissa: "Nessun problema"

Roberto Procaccini
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Al governo mancano 900 milioni di euro per coprire la seconda rata dell'Imu sulla prima casa. Se nel consiglio dei ministri di domani non saltano fuori, assicurare l'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili diventa un problema. L'esecutivo si è già garantito le coperture per due miliardi di euro dall'aumento degli acconti di banche e assicurazioni, ma servono ancora 400 milioni per esentare dal pagamento i terreni agricoli e altri 500 per assicurare alle amministrazioni comunali il differenziale di aliquota rispetto al 2012. Il ministro per l'Economia Fabrizio Saccomanni si dice tranquillo. "Non ci sono problemi per le coperure della seconda rata dell'Imu", commenta a margine del vertice romano con il presidente francese François Hollande. Ma, in attesa del vertice di domani, il thrilling rimane.  Le pressioni - L'esecutivo lavora sotto lo sguardo non solo dei cittadini, che l'Imu sarebbero chiamati a pagarla. Ma anche dei sindaci, che di quei soldi beneficiano e continuano ad avere bisogno. "Chiediamo che sia erogata tempestivamente la seconda rata dell'Imu coprendo il gettito che era previsto per il 2013 - ha detto Piero Fassino, primo cittadino torinese e presidente dell'Anci -. Quindi non soltanto la seconda rata 2012 ma tenendo conto anche delle aliquote già adeguate da un certo numero di Comuni". A difesa del comparto agricolo, invece, si spende Dario Stefano di Sel: "L'esclusione dal pagamento dei fabbricati rurali e dei terreni agricoli - dice - è ancora in bilico e dal governo non giungono segnali di chiarezza. Mi auguro che gli impegni assunti vengano rispettati, come pure vorrei veder rispettati gli impegni presi dallo stesso governo con il mondo agricolo sulla cancellazione definitiva di questa tassa ingiusta".

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