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Coronavirus, le priorità del governo: alle banche 20 miliardi, alla lotta contro l'epidemia solo 3

Sandro Iacometti
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Il conteggio quotidiano dei tamponi, degli infetti e, purtroppo, dei decessi rende difficile analizzare la situazione economica con la dovuta lucidità. Ma mentre le autorità e le strutture sanitarie lavorano pancia a terra per il contenimento del virus, gli istituti di statistica snocciolano numeri, gli organismi internazionali sfornano previsioni e le istituzioni politiche lanciano annunci che meriterebbero attenzione.
La prima notizia, buona, è quella che riguarda l' andamento dello scorso anno.Vi ricordate il conto del Papeete? Le macerie che secondo i ministri del Conte bis si era lasciato dietro Matteo Salvini? Ebbene, una balla grossa come una casa.
Lo scorso anno, malgrado la guerra dei dazi, il crollo dell' auto e la frenata della produzione, il Pil ha tenuto, con una crescita dello 0,3%. L' ex ministro dell' Economia, Giovanni Tria, stimava uno 0,2%. Il suo successore Roberto Gualtieri addirittura lo 0,1%. Ancora meglio, secondo i calcoli dell' Istat, sono andati i conti pubblici. Il deficit è sceso all' 1,6 dal 2,2% del 2018: è il miglior risultato dal 2007. L' avanzo primario, entrate e uscite al netto degli interessi sul debito, è salito all' 1,5%, record dal 2013. E il debito? Inchiodato al 134,8% del Pil. Non è salito di un centesimo.
scuse Nessuno chiederà scusa al leader della Lega per le accuse ingiustificate né agli italiani per una manovra piena di tasse motivata dall' emergenza. Anche volendo (e ovviamente nessuno nella maggioranza vuole) non c' è il tempo, perché ora l' emergenza c' è davvero.
Secondo l' Ocse, infatti, quest' anno il Pil italiano non chiuderà affatto a +0,6%, come prevede il governo nei documenti ufficiali, ma a zero. Ballano, insomma, più di dieci miliardi rispetto ai conti concordati con la Ue nella manovra. Se tutto va bene. Perché la frenata della produzione, la ripresa della disoccupazione, l' esplosione degli ammortizzatori sociali e il devastante impatto che il coronavirus sta avendo sui servizi e sulle imprese del Paese rischiano di avere effetti ben più consistenti sul nostro prodotto interno lordo.
Nessuna paura, continuano a ripeterci dal governo, perché saranno presi provvedimenti a sostegno di tutte le categorie colpite. E l' Europa, come ci ha assicurato il nostro commissario all' Economia, Paolo Gentiloni, valuterà con grande attenzione e «solidarietà» qualsiasi richiesta di flessibilità arriverà dall' Italia, come previsto dalle regole del patto di stabilità in presenza di eventi eccezionali.
clima Il che significa che il Paese sarà autorizzato dalla Ue a sforare i parametri e a fare più deficit del previsto. Altro debito, insomma, ma niente soldi.
Quelli sono tutti impegnati per il cambiamento climatico, per cui la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, vuole stanziare almeno il 25% del bilancio europeo, vale a dire qualcosa come 40 miliardi. Certo il coronavirus c' è oggi, mentre dei pericoli per una mancata transizione verde, se mai ci saranno, se ne parla tra decenni, ma tant' è. Al posto di risorse fresche arriva, però, visto che il livello di pericolo è passato da moderato ad alto, una bella task force (anche Gentiloni ne farà parte) e persino un nuovo sito internet dove sarà possibile leggere e approfondire tutte le principali notizie relative al morbo.
Ed eccoci al dunque. Considerata la grande concessione (seppure a spese nostre) arrivata dall' Europa, quanto ha deciso di stanziare Gualtieri per un pacchetto che, stando agli annunci, conterrà interventi a tutti i livelli per il sostegno dell' economia per tutti i territori e i settori colpiti? La bellezza di 3,6 miliardi.
Tanti? Pochi? La quantificazione dei danni si farà nei prossimi mesi. E allora sapremo la verità. Per adesso, però, basti pensare che nel dicembre del 2016, per paura che Mps andasse a gambe all' aria, il governo a guida Pd non esitò ad istituire un fondo da 20 miliardi (venti!) finanziato con debito pubblico. Ci dissero che erano soldi a disposizione, non da spendere subito. Nel 2018, però, a causa dei salvataggi bancari l' Eurostat ha certificato 6,4 miliardi di deficit e altrettanti di debito in più. Le banche ora sono in salute, noi un po' meno.

 

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