Torino, 8 apr. - (Adnkronos) - Il pessimismo e l'incertezza dominano ancora il sistema delle pmi e delle e delle imprese artigiane torinesi. A rilevarlo e' l'indagine congiunta condotta dall'Ufficio studi di Api Torino e dal Sistema Informativo delle attivita' produttive della Regione Piemonte. "Siamo in presenza - commenta il presidente di Api Torino Fabrizio Cellino - di una situazione che conferma le nostre piu' fosche previsioni e alla quale si puo' rispondere solamente con una serie di misure urgenti: lo sblocco dei crediti vantati nei confronti della Pubblica amministrazione e' una di queste e va accolta positivamente, ma serve anche il potenziamento degli strumenti per i mercati esteri, la revisione dell'imposizione fiscale e dell'Irap in particolare, la riforma ulteriore del mercato del lavoro verso una maggiore flessibilita"'. "La tendenza dell'artigianato rispecchia la tendenza economica della Regione - aggiunge l'assessore all'Artigianato Agostino Ghiglia - Questo quadro, peraltro gia' rilevato dalle passate indagini congiunturali, e' caratterizzato da difficolta' strutturali che prescindono dall'evoluzione economiche e da effetti sistemici di forte virulenza. Nonostante cio', anzi proprio per fronteggiare cio', la Regione ha messo in atto non solo strategie basate su investimenti e innovazioni, ma anche interventi straordinari anticiclici quali la patrimonializzazione dei confidi e il fondo di riassicurazione per le imprese artigiane piemontesi". Nel dettaglio, l'indagine rileva che il grado di fiducia espresso dagli imprenditori sull'andamento dei primi sei mesi del 2013 e' in peggioramento rispetto alle previsioni indicate a dicembre 2012. "Ad oggi - osserva ancora Cellino - oltre il 50% delle imprese prevede che il primo semestre 2013 si concludera' con ordini e fatturato in diminuzione. Evidenti segnali di preoccupazione provengono anche dai dati relativi alla copertura temporale che il portafoglio degli ordini e' in grado di offrire. Per il 90% delle imprese esso garantisce attivita' per i prossimi sei mesi (contro il 96% di dicembre 2012) mentre resta invariata e su livelli elevati (40,4%) la percentuale delle imprese con un portafoglio ordini limitato a 30 giorni" (segue)