Per adesso la situazione è la seguente: la maggioranza dell'azienda Telecom è partecipata dagli spagnoli di Telefonica al 46,18%, seguiti da Generali al 30,58% e poi da Mediobanca e Intesa Sanpaolo all'11,62% a testa. L'accordo siglato dai soci italiani e spagnoli prevede invece un primo aumento di capitale da 324 milioni che porterà Telefonica al 66% di holding, seguito da un secondo aumento di 117 milioni che aggiudicherà alla Telefonica il 70%. Tuttavia ci sono due fattori che potrebbero rallentare, se non bloccare, le trattative. Il primo è l'asso della golden share. Si tratta di poteri speciali attribuiti allo Stato su un'azienda privatizzata, per blindare la rete della Telecom. Nella bozza del Decreto del Presidente della Repubblica atteso domani al Consiglio dei Ministri, si precisa che "le reti e gli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali nei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale" delle comunicazioni rientrano tra le attività strategiche sottoposte alla golden share. Dopo che il Copasir ha allertato l’esecutivo sui rischi per la sicurezza nazionale dalla perdita del controllo della rete Telecom, il governo ha deciso di inserire l’infrastruttura telefonica tra quelle sottoposte ad un via libera preventivo in caso di compravendita. Ma la vera mossa che potrebbe far battere in ritirata la Telefonica riguarda le nuove norme sulle Opa, le offerte pubbliche di acquisto. Come ha ricordato il Presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, la soglia del 30% dopo la quale scatta l’obbligo di comprare le azioni di tutti gli azionisti si è rivelata fino ad oggi inutile. Telecom è passata di mano per ben tre volte senza la possibilità per i piccoli investitori di partecipare. Ed è proprio questa normativa che potrebbe essere modificata. Il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, ha spiegato che sono sottoposte a discussione "possibili alternative: le società potrebbero essere autorizzate a definire per via statutaria la soglia inferiore a quella prevista per via normativa al superamento della quale scatterebbe l'obbligo di Opa". E a quel punto a diventare fondamentale sarà la nuova soglia che il Governo fisserà per l'Opa. I tempi sono ancori incerti, ma sicuramente si dovrà decidere nel breve periodo. In base agli accordi, Telefonica salirà fino al 100% entro il prossimo anno. Quindi, il limite di intervento per il governo Letta non potrà superare dicembre 2013. Certo è che, se l'intenzione è quella di intervenire a colpi di decreto, bisognerà farlo prima che (e se) l'esecutivo crolli.