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Coronavirus, l'economista: "Quali carte può giocarsi la Bce, ma il rischio è altissimo"

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Il coronavirus è un problema per tutti. Secondo Sylvain Broyer, capoeconomista per l'Europa di S&P Global Ratings, "l'epidemia è l'innesco di una recessione globale". Innesco al quale la Bce potrebbe rispondere con un taglio dei tassi, già fra zero e negativi. "L'asticella è alta per un taglio - spiega al Corriere Broyer -, siamo già vicini al punto in cui ridurre ancora i tassi può portare più danni che benefici all'economia dell'area euro". Eppure le imprese, che ora soffrono per la caduta della domanda, potrebbero uscirne agevolate. "Un taglio dei tassi - prosegue - facilita il credito perché dà più incentivi alle banche a prestare. La Bce potrebbe affinare la mira e migliorare aste di liquidità come la Tltro, per garantirsi che il credito vada alle piccole e medie imprese".

 

Però, e qui viene al punto, in alcuni angoli poco visibili dei mercati globali si nascondono grandi rischi e la Bce potrebbe tagliare perché la gente si è indebitata per investire. "Si tratta della questione di impedire all'acceleratore finanziario di peggiorare, di impedirgli di portarci da un temporaneo choc di domanda a una recessione aperta o anche a una depressione.". Una situazione non semplice, dunque, quella che stanno vivendo tutti i continenti, perché "ciò che viene da un'epidemia è uno choc sull'economia mondiale, che in parte riduce l'offerta e in parte la domanda". Ma l'effetto di riduzione della domanda prevale, portando a forze deflattive che fanno scendere i prezzi delle materie prime.

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