Trieste, 5 giu. - (Adnkronos) - Non mollare sul fronte del lavoro, perche' e' questa la vera emergenza nazionale e non solo: l'appello da Trieste, dove Cgil, Cisl e Uil regionali hanno presentato la manifestazione che, dopo diversi anni, li vedra' assieme il 10 giugno a Udine. Nell'occasione, i sindacati hanno diffuso dati allarmanti, dalle ore di cassa integrazione autorizzate (2,2 milioni solo ad aprile scorso) al sensibile calo della produzione. Dal segno meno sulla voce del turismo e dei traffici (primo fra tutti il Porto di Monfalcone), ma anche, ad esempio, dei mutui (-52% sul 2011) e di molti segmenti del mercato, come quello immobiliare a meno 17,9%. E le previsioni, riferiscono Cgil, Cisl e Uil, non vanno meglio, se si considera che entro il 2013, stando alle statistiche, il Pil regionale si ridurra' ulteriormente del 1,1%, dopo aver gia' perso 6 punti percentuali nel giro di 5 anni. Dinnanzi al drammatico aumento della disoccupazione, alla crisi dell'apparato produttivo e alle lacune del nostro welfare, affermano unitari Franco Belci (Cgil), Giovanni Fania (Cisl) e Giacinto Menis (Uil), "occorre superare le divisioni con senso di responsabilita'". In questo senso va anche la piattaforma unitaria gia' presentata al Governo per sollecitare investimenti e lavoro e che fara' da ponte sia alla manifestazione regionale, sia a quella nazionale prevista per il prossimo 22 giugno a Roma. Quanto alle richieste, valide anche per la regione, Menis riassume mettendo in testa il lavoro: rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, politiche industriali e di defiscalizzazione, supporto al tessuto della piccola impresa, opere strategiche, disboscamento dei doppioni.