Milano, 1 ott. (Adnkronos) - La cooperazione internazionale "puo' fare la differenza nella vita delle persone". Ne e' convinta Rossella Urru, cooperante italiana nei campi Saharawi nel sud dell'Algeria, rapita e tenuta prigioniera per mesi nel Sahara, che partecipa al Forum della Cooperazione Internazionale a Milano. "L'ho visto nella mia esperienza con il Cisp (l'organizzazione per cui ha lavorato tra i Saharawi, ndr), ne sono certa e ne sono testimone", aggiunge. La Urru ha ricordato che, quando campi nati come provvisori esistono da 37 anni, come e' accaduto ai rifugiati Saharawi, "la disperazione puo' diventare il tratto comune di generazioni intere. Per me cooperazione significa non voltarsi dall'altra parte. Andare contro l'ingiustizia per me e' una scelta di vita. Non e' una scelta facile, ne' facile e' trovare le risposte che la riconfermino giorno dopo giorno. In tanti ci siamo trovati davanti al dubbio se la cooperazione serve o no". La sua esperienza, ha continuato la cooperante di Samugheo, in provincia di Oristano, l'ha convinta che la cooperazione serve. "E' un'illusione rinchiudersi" dietro un confine e ignorare quello che c'e' al di la', ha proseguito. "Dovremo decidere chi e' uomo e chi non lo e'". Invece, ha concluso, "si tratta di decidere se noi stessi siamo uomini o no".