Taranto, 19 set. - (Adnkronos) - "Il progetto Tempa Rossa gode gia' di tutte le autorizzazioni preliminari, locali e non, che ne decretano la piena fattibilita' sul territorio, mettendo in discussione aspetti gia' acclarati e frutto di verifiche, consultazioni e quant'altro e' previsto prima di un'autorizzazione ministeriale". Lo afferma Confindustria Taranto in merito al programma di estrazione di petrolio e di gas della Total in Basilicata. Il terminal petrolifero del greggio estratto sul territorio lucano e' il porto di Taranto ma nel capoluogo jonico c'e' chi si oppone e il Pd locale aveva chiesto di dare pareri sfavorevoli all'autorizzazione. Quest'ultima e' stata gia' rilasciata in sede ministeriale. "Si guarda (e qui sta la contraddizione) allo sviluppo del porto ed al rilancio della citta' sul modello Rotterdam - sottolinea la Confindustria di Taranto - e poi si discute sull'aumento del numero di navi in rada che il progetto comporterebbe, in virtu' del trasferimento del materiale sulle navi petrolifere, e che a parere del Pd comporterebbe il rischio di "incidenti rilevanti"; si perpetua, in sostanza, un comportamento disfattista in un contesto (che e' nazionale) in cui invece appare vitale il mantenimento dei principali insediamenti industriali del Paese, per scongiurare il rischio di deindustrializzazione che porterebbe al progressivo impoverimento e quindi alla paralisi. Nel caso specifico, inoltre, appare abbastanza pretestuoso - aggiunge la sigla degli industriali - parlare di prospettive di nuovi posti di lavoro ignorando totalmente, in un momento cosi' critico, la volonta' di mantenimento dei livelli occupazionali di un'azienda che vuole potenziarsi sul territorio".