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Giulio Centemero, "Il presente: l'erosione del capitale sociale". Lo scenario economico post-coronavirus

Giulio Centemero

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"Il presente: l'erosione del capitale sociale", scritto dall’onorevole Giulio Centemero, membro della Camera dei Deputati Italiana e pubblicato sul blog del Network Parlamentare presso la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale il 4 marzo 2021 

In Europa, secondo uno studio condotto da AFME e PWC, nella prima metà del 2021 ci troveremo di fronte ad uno scenario di mercato dove “un ingente numero di imprese potrà disporre di riserve di liquidità unicamente per un periodo esiguo (c.a. 2-6 mesi a normali tassi di spesa) avendo quindi bisogno di nuovi interventi da parte dei propri Governi. 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’attuale basso tasso di insolvenze delle imprese europee non costituisce un reale stato di benessere finanziario. In molti stati membri infatti sono stati introdotti sistemi di sostegno di natura pubblica e modifiche ai regimi di insolvenza proprio per evitare fallimenti a catena. È dunque prevedibile che nel corso del 2021 con l’aumento della pressione fiscale, la fragilità finanziaria delle imprese sarà sempre più manifesta: gli stati di insolvenza aumenteranno parallelamente all'eventuale esaurimento degli schemi di finanziamento, delle esenzioni fiscali e delle altre agevolazioni al capitale circolante".

 

 

Lo stesso studio riporta che la Commissione Europea stima il danno inflitto in termini di perdite al patrimonio tra il 2020 e il 2021 pari a un range compreso tra 700 e 1.200 miliardi. PWC le stima in mille miliardi sottolineando però che l’ammontare potrebbe incrementare col persistere della crisi. Le perdite sono una diretta erosione del capitale sociale e la stessa va colmata. La velocità con cui tale erosione viene colmata determinerà la velocità di ripresa. 

Le imprese stanno affrontando scarsità di liquidità e sottocapitalizzazione; Governi e Legislatori dovranno focalizzarsi e fronteggiare tale situazione pur senza avere una precisa visione post Covid-19 oppure la carenza di liquidità creerà ipotetici conflitti tra imprese facendone sopravvivere alcune a dispetto di altre. 

 

Ma non è verde il colore dei soldi? - Le imprese hanno già capito che la sostenibilità è un driver di sviluppo. Per averne un esempio basti osservare l’andamento del mercati europei nel 2020: la capitalizzazione di mercato combinata delle prime cinque società europee operanti nel settore dei combustibili fossili è stata inferiore a quella delle cinque maggiori società operanti nel settore delle rinnovabili; il valore di Tesla è attualmente superiore a quello di tutti i suoi competitors; sempre in base alle capitalizzazioni del 2020 otto delle dieci migliori società operanti nel settore delle rinnovabili si trovano in Europa; circa il 70% di tutti i fondi comuni di investimento ESG a livello mondiale si trovano in Europa. 

 

 

In questo contesto si comprende come assuma notevole rilievo la crescita esponenziale del mercato dell’idrogeno, ormai protagonista della scena mondiale che, come rilevato lo scorso anno da Goldman Sachs, nel 2050 arriverà ad un valore di circa 1.200 miliardi di dollari. Alta, a questo proposito, l’attenzione sul tema da parte dell’Europa che vanta tra i suoi obiettivi un piano di neutralità carbonica entro il 2050, perseguendo forse la strategia in questa materia più ambiziosa al mondo, con un piano di conversione entro il 2021 di quasi due terzi del suo consumo di idrogeno da combustibile fossile a quello da fonti rinnovabili. L'Australia invece intende esportare idrogeno prodotto da fonti rinnovabili quali l’energia solare e eolica di cui è ricca, mentre il Cile prevede di produrre energia green grazie a impianti fotovoltaici situati nel Nord del paese; e ancora, la Cina punta ad immatricolare un milione di veicoli ad idrogeno entro il 2030. Sono stati inoltre avviati numerosi progetti in Corea del Sud, Malesia, Norvegia e Stati Uniti dove la California ha dichiarato la volontà di dismettere i mezzi di trasporto pubblici a combustibile fossile entro il 2040.

 

Sostenibilità cioè crescita - Per il settore privato puntare alla sostenibilità significa puntare alla crescita. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, promossa nel 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU, è un programma d’azione ambizioso e innovativo rispetto alla generica visione di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità poiché si dirama secondo le seguenti direttrici: universalità: I principi fissati si applicano ad ogni nazione e ad ogni settore. Integrazione: I 17 Goals di sostenibilità fissati sono interconnessi e per questo non è ragionevole che i Governi agiscano in discontinuità nei diversi ambiti, bensì è richiesta la sinergia di decisioni politiche che ne valutino gli effetti a cascata in maniera armonica; penso ad esempio all’eventuale misura del taglio dei fondi all’educazione (Goal 4 – istruzione di qualità) per sanare apparentemente altri ambiti critici, che invece provocherebbe come inesorabile conseguenza il collasso del sistema.. Trasformazione: Il raggiungimento degli obiettivi animerà un cambiamento radicale nelle abitudini quotidiane e nello svolgimento delle attività economiche. Il succitato concetto di Trasformazione, come strategia attraverso la quale ottenere una crescita economica duratura, sembra essere molto chiaro in ambito imprenditoriale dove i trend finanziari stanno facendo da apripista.  Illuminante, circa la potenza e l’inarrestabilità di questo fenomeno, la determinazione con la quale, Marco Alverà, CEO di Snam, uomo che da lungo tempo lavora con i combustibili fossili, nel suo ultimo libro promuove l’idea di sostenibilità.

 

 

Vade retro carbonio - Perfettamente in linea con quanto sostenuto fin qui, la seconda Enciclica di Papa Francesco, Laudato Sì, che rievocando il Cantico dei Cantici di San Francesco d’Assisi, mette in luce la necessità di una “conversione ecologica”, un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per “la cura della casa comune”. Impegno che indica sia come attenzione al creato che allo sradicamento per i più deboli dalla miseria, l’attenzione per i poveri, l’accesso bilanciato per tutti alle risorse del pianeta. E come giustamente rilevato da Franca Giansoldati nel suo libro L’Alfabeto Verde di Papa Francesco, questa lettera papale è stata ispiratrice di molte iniziative. Un esempio pertinente ne è il World Catholic Climate Movement, una coalizione di più di 400 organizzazioni di tutti i continenti che ha lanciato il Programma DivestInvest ovvero investitori in tutto il mondo che disinvestono dai combustibili fossili in favore di imprese più eticamente, socialmente e ambientalmente responsabili. Numerose le organizzazioni e la stessa società civile che perseguendo lo stesso esempio non investono più  in titoli di stato di Paesi che non rispettano i diritti umani, o in azioni di aziende che non attuano politiche in favore dell’ambiente; approccio che sta diventando sempre più comune tra gli investitori e incide favorevolmente sull’attuale crescita dei fondi di investimento ESG.

 

Il futuro: siamo coraggiosi - L’ideogramma cinese per “crisi” è composto da due caratteri che rappresentano minaccia e opportunità.  Il cambiamento climatico è una minaccia e la biodiversità del nostro pianeta è in pericolo. Senza biodiversità non c’è natura. Senza natura l’uomo muore. Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti e cominciare a fondare le basi per un mondo sostenibile – la nostra casa comune- per il futuro.

 

 

Bibliografia

AFME Finance for Europe (2021, January). Recapitalising EU businesses post COVID-19. How equity and hybrid markets instruments can drive recovery.

Alverà, M. (2020). Rivoluzione idrogeno. La piccola molecola che può salvare il mondo. Mondadori.

Carbeck, J. (2021, January). Idrogeno Verde. Energia a zero anidride carbonica, in aggiunta all’eolico e al solare. Le Scienze, 72.

Giansoldati, F. (2019). L’alfabeto verde di Papa Francesco: salvare la terra e vivere felici. San Paolo Edizioni

Politecnico Milano 1863 School of Management & Intermonte (2020, December). Le strategie di comunicazione delle mid & small cap quotate su Borsa Italiana in ambito ESG: un’analisi di benchmarking. Quaderni di Ricerca Intermonte.

 

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