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Il turismo per le aziende: alla scoperta del business travel

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Il trend dei viaggi di lavoro è in netta crescita e le attività turistiche potrebbero utilizzare questa ripresa per aprirsi a un nuovo tipo di clientela

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L’Europa si avvia con passo deciso verso l’uscita dall’emergenza sanitaria; riprendono dunque viaggi e spostamenti non soltanto per turismo e piacere personale, ma anche per aziende e businessman che fanno del viaggio d’affari una parte essenziale del proprio lavoro. Il processo di digitalizzazione che caratterizza tutta l’epoca attuale, sicuramente accentuato visto la piega smart che ha preso il mondo del lavoro, non riesce infatti a sostituire del tutto quegli incontri d’affari su cui si regge gran parte dell’operato di varie aziende disseminate nel territorio italiano, europeo e globale.

La ripresa del business travel, d’altro canto, può essere un’ottima occasione per le attività turistiche per riscoprirsi in chiave business, aprendosi al mondo degli affaristi. Il ragionamento vale soprattutto per quelle attività turistiche che non appartengono alle catene alberghiere tradizionali: queste possono diventare luogo di ricevimento per incontri d’affari di alto livello, anche rivolgendosi ad aziende esterne dedicate proprio all’organizzazione eventi e meeting aziendali di varia natura.


Business travel: tra crisi e ripresa

La pandemia ha provocato un arresto considerevole nel settore dei viaggi, siano essi di piacere o di lavoro. L’80% delle aziende ha dovuto sospendere qualsiasi spostamento internazionale e il 71% ha adottato la stessa politica anche nei confronti dei viaggi nazionali, segnando un colpo durissimo al sistema dei business travel. Oggi, l’andamento della campagna vaccinale e strumenti significativi per la sicurezza, quali il green pass, danno fiducia ai lavoratori del mondo degli affari, che si dicono più disposti a una ripresa dei viaggi e degli incontri di lavoro anche all’estero. 


Questo clima di fiducia ha portato il 55% delle aziende italiane a pianificare nuovi viaggi di lavoro e trasferte nel corso del 2021, superando dunque in pro positività anche il 36% delle imprese degli Stati Uniti, nazione da sempre leader nel business travel, insieme a Cina, Svezia e India.


Certamente, si tratta di un settore toccato dalla pandemia tanto quanto lo è quello del turismo tradizionale: di conseguenza, la ripartenza si è manifestata in un primo momento con la scelta di viaggi a corto raggio, con destinazioni vicine e facilmente raggiungibili, come se le aziende cercassero una conferma della propria ritrovata fiducia muovendosi verso mete non troppo lontane. L’atteggiamento ricorda il turismo di prossimità che ha caratterizzato una percentuale importante di turisti italiani, ma le cose sono destinate a cambiare. 

Viaggi d’affari: il trend della ripresa

La possibilità di operare in trasferta è uno degli aspetti maggiormente valutati dai lavoratori senior e junior: la stessa generazione millennial, infatti, si dice pronta a sacrificare parte del proprio stipendio per un lavoro che preveda spostamenti di lavoro in Italia o all’estero. L’atteggiamento può sembrare poco lungimirante, ma conferma una tendenza comune a più generazioni: quella di voler coniugare lavoro e viaggi e, allo stesso tempo, viaggi di lavoro e momenti ricreativi o di piacere.
Un notevole cambiamento di rotta riguarda invece la scelta degli alloggi: godere di momenti di piacere e di attività ricreative nel luogo di destinazione, stando alle ultime tendenze, si collega alla scelta di alloggi fuori mano, più appartati e dotati di maggiori comfort e attrattive. 
L’unione – nella trasferta – di lavoro e piacere ha fatto sì che le politiche di viaggio aziendali si ammorbidissero, per agevolare la tendenza dei viaggiatori a uscire dalle linee-guida prestabilite per assecondare la propria curiosità turistica. Le strutture ricettive prescelte, in questi casi, si fanno sempre più varie (spaziando dagli appartamenti privati agli Airbnb) e le prenotazioni sono effettuate più spesso tramite tecnologia mobile, di giorno in giorno più sofisticata. 
In sintesi, il settore del business travel è ancora estremamente vitale e sta risollevandosi, dopo la seria battuta d’arresto inferta dalla pandemia, in versioni inedite; il concetto di fondo è tuttavia sempre lo stesso: negli affari, negli accordi commerciali o nelle fasi di recruiting, si continuano a preferire gli incontri in presenza, senza una mediazione tecnologica che – per quanto utile ad avvicinare le persone in tempi di emergenza sanitaria – finisce per svilire la potenzialità che caratterizzano i meeting. Il coinvolgimento diretto dei viaggiatori è un elemento su cui il mondo degli affari punta costantemente, stimolandolo anche tramite queste trasferte.
 

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