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Fisco, il taglio delle tasse? Una pessima sorpresa in busta paga: ecco come cambia lo stipendio

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Il governo Draghi ha stanziato 8 miliardi di euro per ridurre le tasse. Gran parte di questa somma sarà destinata al taglio del cosiddetto "cuneo fiscale", ovvero la differenza fra quello che i lavoratori dipendenti intascano a fine mese e quello che viene pagato realmente dai datori di lavoro. Della correzione di 3 punti sull'aliquota del 38%, tuttavia, godranno solo i redditi superiori ai 28mila euro lordi l'anno: quelli al di sotto di tale soglia non avranno vantaggi di alcun tipo, quelli fino a 40mila avranno un beneficio di 360 euro, quelli fino a 50mila di 660, quelli fino a 75mila di 810.

 

 

"E' verosimile che per l'anno 2022 la 'dote finanziaria' destinata alla riforma del sistema fiscale verrà spesa in buona parte per la revisione della curva delle aliquote Irpef nella prossima legge di bilancio", dicono gli esperti dello Studio VEF & Partners Spa di Milano, citati da il Giornale. A beneficiare di tale intervento saranno solo i lavoratori del ceto medio ed i datori di lavoro, che dovranno anticipare ritenute fiscali di importo minore. "Sulla base dei dati che sono stati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del Mef", puntualizza l'esperto, "è possibile stimare che qualora si destinasse poco meno della metà della dote di 8 miliardi all'intervento sull'aliquota del 38% per lo scaglione 28.000/55.000, sarebbe possibile una riduzione al 35%". 

 

 

Se questo avvenisse, un lavoratore che guadagna fino a 28mila euro lordi non avrebbe alcuna riduzione, uno che guadagna fino a 50mila euro pagherebbe circa 660 euro in meno (- 4%) e  uno che guadagna fino a 75mila euro 880 euro in meno (- 2,9%). Le cifre indicano chiaramente dei benefici piuttosto contenuti, ma più in generale a non convincere proprio gli addetti ai lavori è il criterio basilare "di preservare la progressività". 

 

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