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Pensione, diritti inespressi: quanti soldi perdi ogni mese senza saperlo, occhio all'assegno

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Fate attenzione all'importo della vostra pensione, perché potrebbe non essere corretto. Già, spesso si commettono errori in fase di liquidazione, ragione per la quale è un'ottima idea controllare sempre i propri contributi. Dunque, occhio all'estratto conto, per un controllo preciso e doveroso per evitare brutte sorprese e penalizzazioni.

A volte è l'ente previdenziale di riferimento a commettere l'errore, ma altre ancora è il lavoratore a non accorgersi degli errori in fase di contribuzione. Attenzione, in particolare, ai versamenti effettuati su gestioni diverse e alle ricongiunzioni. Si parla spesso di "diritti inespressi", ossia incentivi e sgravi che non sempre l'istituto previdenziale riconosce in modo automatico: deve insomma essere il lavoratore ad inserire il valore in questione. 

 

Un classico esempio è la mancata trasmissione del modello Red, per il reddito dei pensionati. Se un pensionato è colpito da trattenute dovute al reddito alto e non comunica ogni anno all'istituto l'importo, rischia di subire una riduzione dell'assegno in eccesso, insomma superiore a quanto dovuto. Altro esempio di scuola riguarda le persone fiscalmente a carico, che determinano trattenute fiscali sull'assegno: se la comunicazione è assente, il diritto in questione non può essere concesso semplicemente perché l'ente non è a conoscenza.

Per ultimo, il capitolo sui diritti inespressi, quelli che più spesso incidono sull'importo dell'assegno minimo. Si tratta di integrazioni al trattamento minimo, la maggiorazione sociale, aumento al milione e per ultima la quattordicesima. Un serie di voci che possono incrementare l'assegno ma soltanto se il richiedente ne fa domanda, ammesso che sappia di poterla fare.

 

Nel caso in cui ci si accorga del fatto che la pensione è stata calcolata in difetto, è possibile chiedere la rideterminazione dell'importo erogato: esistono degli appositi moduli per farlo e il diritto cade in prescrizione dopo cinque anni. Ma fino a che il lustro non è scaduto è possibile chiedere e ottenere anche gli arretrati.

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