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Pensioni, quali assegni vengono tagliati del 3%: l'ultima rapina, chi sono gli anziani "spolpati"

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Una nuova proposta è stata formulata in merito alla riforma delle pensioni. È quella riconducibile a Michele Reitano, membro della Commissione tecnica del ministero del Lavoro che sta studiando come separare l’assistenza dalla previdenza e cercando di tutelare anche le categorie di lavoratori più fragili.

 

 

La proposta riguardo alle pensioni è la seguente: a partire da una certa età (non ancora specificata), si potrebbe concedere l’opportunità di ritirarsi dal lavoro con un taglio del 3% sulla retribuzione per ogni anno d’anticipo rispetto al raggiungimento dell’età pensionabile. Una proposta che vuole cogliere “l’opportunità di sfruttare le potenzialità offerte dal passaggio verso lo schema di calcolo contributivo”, ha spiegato Il Sole24Ore. Quindi partendo da un’età minima si potrebbe sfruttare l’uscita anticipata “subendo una riduzione della quota retributiva della pensione che compensi, in modo attuariamente equo, il vantaggio della sua percezione per un numero maggiore di anni”.

 

 

Secondo Reitano una misura di questo tipo offrirebbe un’opportunità in più a tutti i lavoratori, a prescindere dalla loro carriera pregressa. Il vantaggio ci sarebbe anche per lo Stato, che vedrebbe limitati i problemi per i conti pubblici a lungo termine. Le opzioni attualmente in vigore per andare in pensione sarebbero incapaci “di risolvere in modo permanente il problema di come offrire un’opzione di scelta a chi volesse ritirarsi prima di aver raggiunto i requisiti elevati stabiliti dalle riforme del 2019-2011”.

 

 

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