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Trentatremila piccole e medie imprese a rischio a chiusura. L'analisi dell'imprenditore Andrea Pasini

Andrea Pasini
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La scarsità di materie prime, e i conseguenti rincari, la crescita dei prezzi dell’energia e la criticità nella movimentazione delle merci stanno mettendo a rischio 33.000 imprese italiane. 

Dati che fanno pensare che il nostro Paese, per non parlare del mondo interno, si sta muovendo a grandi passi verso una grave crisi economica e sociale. In gioco non c’è solo la competitività dell’industria perché, in questo nuovo scenario globale, a essere in sofferenza sono tutte le realtà delle filiere del consumo, dalla prima all’ultima. 

È importante sottolineare la fragilità della situazione italiana, perché il nostro Paese a tutti gli effetti vive di PMI. Le piccole e medie imprese rappresentato l’ossatura della struttura industriale dell’Italia e assicurano occupazione e redistribuzione della ricchezza. Se le PMI crollano, rischia di crollare tutta la nostra economia.

Io sono Andrea Pasini un imprenditore di Trezzano Sul Naviglio e vorrei proprio in veste di imprenditore di una piccola media azienda chiedere alla politica che vengano con urgenza messi in campo una serie di interventi  di breve e medio termine per garantire la sopravvivenza del tessuto produttivo del nostro paese. Insieme possiamo individuare importanti aree su cui agire, generando riduzioni di costo utili per sostenere i conti di un settore strategico dell’economia italiana.

È fondamentale che in questo momento le realtà del territorio si confrontino con il governo per evidenziare la precarietà della situazione attuale e, soprattutto, per individuare azioni di sostegno efficaci e concretizzabili in tempi ragionevolmente brevi. Bisogna avviare un ampio confronto il prima possibile per analizzare le dinamiche di mercato in cui le aziende operano in questo momento storico e individuare le soluzioni migliori per affrontare una gravissima emergenza, che può pregiudicare il futuro di componenti fondamentali dell’economia italiana e la competitività del nostro Paese.

Sono tante le proposte che possiamo avanzare alle nostre istituzioni e che potrebbero tempestivamente portare sollievo a migliaia di realtà. Tra questo ci sono il ripensamento delle aliquote Iva sui prodotti di largo consumo, il calmieramento del costo dell’energia e la stabilizzazione dei prezzi dei carburanti per l’autotrasporto. Se si realizzassero con urgenza almeno queste proposte si darebbe almeno al momento un po’ di ossigeno alle piccole medie imprese italiane. Sono convinto che il governo dia delle risposte urgente e concrete per salvaguardare le aziende in crisi e di conseguenza salvaguardare l’occupazione.
 

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