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Diamanti, choc in Borsa: prezzi, cosa sta succedendo e cosa significa

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Ferruccio Invernizzi
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Cari lettori, era il 1947 quando il copywriter Frances Gerty su commissione della De Beers aveva ideato lo slogan "Un diamante è per sempre". Pochi avrebbero scommesso che questa semplice frase ad effetto fosse capace di indirizzare con forza i consumi di intere generazioni. Si è sviluppata pian piano l'idea che acquistare diamanti non fosse solo il modo per entrare nelle grazie di qualche giovane fanciulla o di celebrare un momento della vita di coppia, ma una maniera intelligente per far fruttare i propri risparmi. È stato negli anni '70 che i diamanti sono arrivati nelle banche, trovando entusiasmo e consenso tra piccoli e medi risparmiatori.

 

 

Tutto è filato liscio fin quando qualche furbo ha deciso di proporre le pietre preziose ad un prezzo fino a dieci volte superiore al valore reale di mercato. Il raggiro partiva dalla pubblicazione di riquadri pubblicitari su siti e quotidiani economici con false quotazioni dei diamanti negli stessi spazi delle reali notizie di borsa. E così gli utenti si convincevano della bontà dell'operazione e le transazioni aumentavano, seguendo un perfetto schema Ponzi. In pochi hanno dato retta alle avvisaglie di qualche Cassandra, tra cui il sottoscritto. Il pubblico attento si ricorderà dei miei numerosi avvertimenti comparsi su molti quotidiani o dei miei interventi in alcune trasmissioni radiofoniche. Solo dopo che hanno toccato l'argomento trasmissioni come Report o Le Iene, il caso è esploso e venne ribattezzato "lo scandalo dei diamanti da investimento".

 

 

Eravamo nel gennaio del 2019 quando la giustizia ordinaria ha dato inizio alle indagini per accertare le connessioni esistenti tra due società promotrici, la Idb Spa di Milano e la romana Diamond Private Investment Spa e i vari istituti di credito, accertando le rispettive responsabilità nella vicenda. Una cosa era certa: qualcuno doveva pagare per quanto accaduto. Ma chi? Le ricerche hanno accertato che alle banche veniva riconosciuta una provvigione tra il 15% ed il 20% a testimoniare il loro interesse al buon esito della vendita. Sono state quindi condannate al risarcimento per numerose operazioni in cui hanno agito da intermediari fornendo un ristoro economico a numerosi cittadini raggirati. Mi auguro che i diamanti possano tornare ad essere l'ambito oggetto dei desideri delle fanciulle, o come beni di rifugio... A condizione che vengano acquistati da operatori seri ad un giusto prezzo di mercato.

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