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Reddito di cittadinanza, "mannaia-Meloni": chi lo perderà subito

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Il Reddito di cittadinanza nel mirino. Il sussidio, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e destinato a sconfiggere la povertà, verrà modificato. I numerosi flop costringono il centrodestra a prendere provvedimenti. E Giorgia Meloni non ha nascosto le proprie intenzioni. Durante il discorso alla Camera, il presidente del Consiglio ha anticipato l'obiettivo del nuovo governo: lasciare il reddito a tutti coloro che non sono nella condizione di poter lavorare. Tra questi ci sono i pensionati in difficoltà, gli invalidi e chi è privo di reddito e ha figli minori di cui farsi carico. Diversamente il sussidio non verrà più erogato a quei soggetti che invece sono in grado di lavorare.

 

 

"Non ho mai considerato un problema i percettori di reddito di cittadinanza" ma "occorre ragionare su un sistema che non funziona. Chi è povero deve ambire a diventare benestante e questo si fa col lavoro", sono state le parole della leader di Fratelli d'Italia. D'altronde i numeri parlano chiaro. I dati dell'Anpal, Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, conferma che su una platea di un milione di beneficiari, soltanto una cifra inferiore al 20 per cento ha effettivamente trovato lavoro grazie all'assistenza.

 

 

Più nel dettaglio nel 2022 il sussidio ai poveri è andato a 1,6 milioni di famiglie (3,6 milioni di individui). Ogni famiglia ha ricevuto in media 552 euro al mese. Una misura non di certo gratuita. Per quest’anno, infatti, si stima una spesa di circa 8 miliardi. Non a caso il dossier è già sul tavolo della nuova ministra del Lavoro, Marina Calderone

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