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Soldi, la trappola dei diamanti da investimento: come ci rubano i risparmi

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Ferruccio Invernizzi
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Cari lettori, oggi riprendiamo il discorso sulla torbida vicenda dei diamanti da investimento. La scorsa settimana il Tribunale di Milano si è pronunciato sui fatti che hanno coinvolto Antinea Massetti de Rico, la "regina dei diamanti", ed il marito Richard Hile deceduti nel 2017. La Massetti de Rico ha gestito a partire dagli anni '70 la Intermarket Diamond Business (IDB) con cui aveva promosso in tutto il mondo la scelta del diamante come bene rifugio. Le indagini riveleranno che l'investimento nella preziosa gemma gonfiava il suo portafoglio molto più di quello degli sfortunati clienti. Ma c'è di più. Accanto alla sua vita lavorativa, Antinea era balzata agli onori della cronaca rosa per il flirt sfociato nel matrimonio con l'americano Richard Hile, di bell'aspetto ma con un grave ritardo mentale. Il loro sogno d'amore si spezzava di colpo quando lei finiva in coma per una banale caduta in un bar di Milano. Sei anni in stato vegetativo e poi la morte. Di lì a poco anche Hile subirà la stessa fine.

L'indagine della procura si è concentrata sugli avvenimenti che dal 2012 al 2015 hanno coinvolto i coniugi ed un ricco panorama di professionisti tra cui notai, avvocati e commercialisti, milanesi e non. Questi sono stati accusati di aver utilizzato Claudio Giacobazzi (morto suicida), amministratore di sostegno di Massetti del Rico durante la malattia, per mettere le mani sul malloppo. Il pool di professionisti avrebbe inoltre circuito Richard Hile, incapace di intendere e di volere, inducendolo ad avvallare operazioni dannose per le sue finanze. Lunedì 21 ottobre le condanne in primo grado inflitte al notaio (radiato dall'albo), alla di lui moglie, nota commercialista milanese ed alla guardia del corpo di Hile con pene tra i 2 e gli 8 anni per peculato, associazione a delinquere, sequestro di persona e circonvenzione di incapace. Una cosa però è certa: spostando l'attenzione oltre la relazione controversa tra i coniugi ed il loro entourage, rimane l'indignazione per gli illeciti che la IDB e molti dei principali istituti hanno operato sugli ignari risparmiatori. In ogni caso, le banche convolte hanno dovuto risarcire i clienti, i quali, per ottenere giustizia, hanno tribolato a lungo, le società artefici della mega truffa sono fallite, i personaggi coinvolti o sono morti di morte violenta o sono stati condannati a pesanti pene detentive. È proprio vero che la farina del diavolo va sempre in crusca.

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