Stefano Sala di Zuccari: "Perché il reddito di cittadinanza è assurdo"
"Premetto che in un'azienda come la mia il reddito di cittadinanza non ha nessuna influenza su una nuova assunzione. Noi siamo un'azienda ad alta scolarizzazione, con uno stipendio medio che va dai 2.000 euro in su. Dubito che ci sia qualcuno che possa ritenere più appetibile i 6-700 euro al mese del reddito di cittadinanza. Trovo però il reddito di cittadinanza personalmente una politica assurda per molte ragioni". Lo dichiara Stefano Sala (Ceo & Founder di Zuccari, l'azienda di Trento che dal 1993 si occupa di benessere in farmacia ed erboristeria attraverso integratori naturali e cosmeceutici) commentando le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa sulla manovra economica del governo.
"RdC si è trasformato quasi immediatamente in un sostegno sociale stabile: ci sono persone che lo percepiscono da 30-40 mesi e non hanno mai fatto un colloquio di lavoro, non hanno mai incontrato uno di questi fantomatici Navigator, non sono mai andati in un ufficio di collocamento, e nonostante tutto ciò continuano a percepirlo. Quindi il RdC è diventato una forma di sostegno sociale ed ultimamente addirittura uno strumento di leva di consenso politico, per tutti questi motivi trovo il Reddito di Cittadinanza sia veramente una buffonata all'italiana"prosegue l'imprenditore.
"Lo abolirei del tutto, - prosegue Zuccari - anzi per quanto mi riguarda non avrebbe nemmeno dovuto nascere. Spalmerei invece il costo del RdC in maniera intelligente su tutto il tessuto produttivo del Paese, traducendolo in: facilitazioni d'ingresso in azienda; in riduzione del cuneo fiscale, in incentivi ai premi aziendali. Insomma aiutare l'Italia a tornare ad essere un Paese che si distingue dagli altri sotto il profilo della creatività, della qualità. Il fatto che oggi in Italia dobbiamo ricordarci reciprocamente di una ovvietà, e cioè che sono le imprese a dare lavoro. Questo ci fa capire quanto oggi, anche a causa del RdC, siamo lontani dalla realtà", conclude.