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Attilio Fontana, i big della finanza si muovono per il bis

Fabio Rubini
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Una dimostrazione di forza impressionante. Ecco cosa è stata "Lombardia 2030", la convention voluta dal governatore Attilio Fontana per disegnare il futuro della Regione locomotiva d'Italia. Impressionante perché c'era tutta la Lombardia che conta: da Carlo Sangalli (Confcommercioio) a Ettore Prandini (Coldiretti), dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Claudio De Scalzi (Eni); fino ai "banchieri" Andrea Orcel (Unicredit) a Carlo Messina (Intesa San Paolo). E ancora Piero Bassetti, Marco Tronchetti Provera e i ministri. Tanti ministri. Tutti lì a dare un contributo fattivo nel disegnare la Lombardia da qui al 2030 che, per dirla con le parole di Prandini «vedrà Fontana impegnato in tante sfide». Come a incoronare anzitempo colui che, sondaggi alla mano, sarà il prossimo governatore della Lombardia. Certo, quello di ieri non era un appuntamento elettorale, ma il significato di questa sfilata di gente che conta -, in contrapposizione con quella morattiana di "ex rancorosi" vista alle Stelline il giorno prima- non lascia spazio a interpretazioni. La Lombardia che produce e disegna il futuro sta con il centrodestra. Sta con Attilio Fontana.

 

 

 

TAVOLO PERMANENTE

E lui ha risposto proponendo la creazione di un tavolo permanente per progettare una Lombardia «sempre più terra della conoscenza, dell'innovazione, del saper fare e delle opportunità», rimarcando il concetto di "smartland" per una regione che nei prossimi dieci anni «sarà più connessa, sostenibile e soprattutto innovativa». Ed è per fare tutto questo che il governatore ha chiamato a rapporto le forze economiche e sociali della Lombardia. Questo però non basta ancora a Fontana, che dal palco spiega che per ottenere questi risultati «occorre maggiore autonomia, per poter assumere seriamente impegni e responsabilità nei confronti dei cittadini, per rendere più efficienti i servizi, pagare di più i nostri medici o i nostri insegnanti, per mettere il pubblico in condizione di competere, in modo sano, con il privato». Una visione subito sposata dal ministro Roberto Calderoli che ha ricordato come «con l'autonomia la Lombardia potrà essere ancora più forte. Le lamentele delle Regioni più in difficoltà non nascono dall'autonomia ma dal centralismo». E ancora: per Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, «oggi qui c'è il cuore della Lombardia che vuole essere protagonista, insieme all'Europa e all'Italia per garantire un futuro ai giovani»; il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ricordato che «la Lombardia ha fornito il contributo più ampio alla crescita dell'export su base annua, quasi 81 miliardi di euro. Il 22% dell'economia nazionale».

Ettore Prandini, invece, ha spiegato come «se da un lato è giusto investire sulle fonti di energia rinnovabili, dall'altro sarebbe ingannevole pensare che si possa risolvere così il problema energetico», lanciando un assist- raccolto - sul nucleare pulito a Matteo Salvini che ha rivelato come «entro 7 anni si potrebbero già vedere le prime produzioni in Lombardia» e che poi ha ricordato le opere pubbliche principali che sbloccherà in regione: «Dalla Pedemontana, alla Vigevano-Malpensa».

 

 

 

ATTILIO IL PIÙ SOCIAL

Come detto, però, sulla kermesse all'Hangar Bicocca aleggiava il clima elettorale. E a rafforzarlo ci ha pensato una ricerca sui social su come viene percepita la Lombardia e la sua classe politica. In soldoni è emerso che la rete vede questa regione come una terra di opportunità, un luogo ideale dove sviluppare un progetto di vita, nonché come la locomotiva industriale ed economica del Paese. Per questo, soprattutto tra i giovani, il sentiment positivo vale il 48,05%. Un apprezzamento che sale al 52,51% se viene accostato alla figura di Attilio Fontana (Moratti è al 41,36 e Majorino al 39,41%). Inoltre i social vedono il governatore uscente al primo posto per capacità di ingaggiare gli utenti, che al contrario non hanno apprezzato la decisione della Moratti di dimettersi per candidarsi col Terzo polo. Tutti elementi che confermano quelli raccolti con i sondaggi più tradizionali, che vedono Fontana largamente avanti rispetto ai suoi competitor. 

 

 

 

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