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Mutui, dal variabile al fisso: ecco come e chi può farlo

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Come aveva anticipato ieri 18 dicembre il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento in Commissione Bilancio alla Camera sugli emendamenti alla manovra economica, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di "ripristinare la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso". E infatti oggi è stato annunciato, più nel dettaglio, che saranno i mutui a tasso variabile fino a 200.000 euro per l’acquisto della prima casa che potranno essere trasformati a tasso fisso. Lo indica l'emendamento sui mutui presentato in commissione Bilancio alla Camera dal governo.

 

Le banche, di conseguenza, saranno costrette ad accettare questa condizione e tra i criteri per accedere a questa norma è previsto un Isee massimo a 35.000 euro, esattamente come prevedeva la vecchia norma (quindi sarebbe escluso dalla norma tutto il ceto medio). Il nuovo tasso fisso sarà comunque più favorevole dell’attuale tasso variabile.

Il nuovo tasso sarà calcolato selezionando il più favorevole tra: Irs a 10 anni (che è un indice interbancario) o tasso residuo del mutuo al momento del cambio; a questo tasso si aggiungerà lo spread previsto nel contratto di mutuo (lo spread è il guadagno della banca).

 

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