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Pensioni, pronti i nuovi aumenti: 1 febbraio, la data che cambia tutto

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Un incremento del 7,3 per cento sugli assegni previdenziali. È questa la "sorpresa" in arrivo per le pensioni erogate da mercoledì 1 febbraio 2023 a sabato 4 seguendo il consueto ordine alfabetico. Stando a Sos.Tariffe, l'incremento è così ripartito: aumento effettivo del 5,3 degli assegni previdenziali rispetto al mese precedente; il restante 2 per cento della rivalutazione è già stato pagato a novembre 2022 come deciso dal governo di Mario Draghi.

 

 

Eppure la rivalutazione non coinvolge tutti i pensionati. La rivalutazione al 100 per cento spetta infatti solo agli assegni non superiori a 4 volte il trattamento minimo, ossia quelli pari a 2.101,52 euro. Per gli importi più elevati è previsto un aumento decrescente. Così come stabilito dalla Legge di bilancio 2023. Dalla Manovra è stato concordato che scaglioni passeranno dai tre ai sei. 

 

 

Dunque, riporta Il Corriere della Sera, gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo lordo, quindi tra 2.101,52 e 2.626,90 euro, avranno una rivalutazione dell'85 per cento. In sostanza chi ha una pensione lorda di 2.626 euro circa a febbraio avrà un aumento di circa 162 euro. Gli assegni tra cinque e sei volte il minimo lordo, cioè tra 2.626,90 e 3.152 euro, avranno una rivalutazione del 53 per cento. Chi prende una pensione di 3.150 euro lordi, circa sei volte il minimo, vanterà nel portafoglio 121 euro in più.

Gli assegni minimi per gli over 75 sono così saliti con la legge di Bilancio a 600 euro al mese. Pe chi ha invece meno di 75 anni la pensione non sarà portata a 600 euro. Per questa categoria, in aggiunta alla rivalutazione in base all'inflazione del 7,3 per cento, ci sarà un nuovo +1,5. Il totale porta a 570 euro l'assegno.

 

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