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Bollette gas, il crollo delle tariffe: ecco i nuovi importi

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Buone notizie sul fronte del gas. Il calo registrato in queste settimane sul mercato olandese - con il Ttf sceso dai 147 euro al megawattora di inizio dicembre agli attuali 46,85 - si fa sentire pure sulle bollette. Dopo il calo fatto segnare a gennaio la tariffa di febbraio per il metano sul mercato tutelato scende a 86,45 euro al metro cubo. Una correzione del 13% rispetto a quella di gennaio, quando la tariffa era scesa del 34,2%. La decisione di abbassare i prezzi è stata presa dall’Arera, l'autorità pubblica che fissa le tariffe energetiche sui mercati protetti. «Con la riduzione di febbraio», si legge in una nota dell’Authority, la tariffa «si avvicina a compensare gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, con la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole da marzo 2022 a febbraio 2023, che risulta di circa 1.666,23 euro», il «16% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente» che andava da marzo 2021 a febbraio 2022.

ONERI DI SISTEMA
Inoltre l’Autorità per l’energia «ricorda che, come previsto dalla Legge di bilancio, per il primo trimestre 2023 Arera ha già azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. Confermata anche la riduzione dell’Iva sul gas al 5%». I due cali consecutivi di gennaio e di febbraio non devono però farci dimenticare il contesto problematico che aveva condotto all’impennata del metano sui mercati internazionali. «La situazione è molto migliorata» ma «il livello dell’impatto» che ha il costo delle bollette su imprese e famiglie «resta relativamente alto», ha puntualizzato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ospite ieri sera a Sky Tg24. Insomma, il picco di 150,95 euro al metro cubo raggiunto dall’oro azzurro a dicembre è lontano. Ma non si può dire che siamo usciti definitivamente dall’emergenza.

GIÙ PURE LA CORRENTE
Fra l’altro, proprio Besseghini ha anticipato anche che «il trend positivo che abbiamo visto sul gas inevitabilmente lo vedremo anche nei prezzi dell’energia elettrica, quindi ci aspettiamo un ribasso» della bolletta. E fra poco, per la precisione ad aprile, l’Unione europea procederà ai primi acquisti comuni di metano, una passaggio decisivo per tornare a riempire gli stoccaggi a prezzi ragionevoli. Fin qui sono ventidue i Paesi Ue che hanno dato la loro benedizione a un primo acquisto comune di gas per oltre 17 miliardi di metri cubi. Una chiamata alla quale anche l’Italia ha risposto, pronta a contribuire con un volume di circa 2,3 miliardi di metri cubi. Ai Paesi Ue si sono aggiunte anche Ucraina, Moldavia e Serbia con un carico da ulteriori 4 miliardi di metri cubi.

Il primo bando aggregato targato Ue supererà comunque i 20 miliardi di metri cubi per il 2023-2025, in linea con il target obbligatorio di coprire il 15% della capacità di stoccaggio europea, pari a circa 30,5 miliardi di metri cubi. Acquisti congiunti che nello schema di Bruxelles vedrebbero diverse big del settore ricoprire il ruolo di protagoniste come «acquirenti centrali» e che, è l’avvertimento del vicepresidente della Commissione, lo slovacco Maros Sefcovic, dovranno essere «sfruttati appieno» per fare fronte a un mercato del gas naturale liquefatto che «rimarrà volatile a causa della bassa disponibilità, del potenziale rimbalzo dell’economia cinese e della drastica riduzione dell’import di metano russo via tubo in Europa». Elementi davanti ai quali, a parere di Sefcovic, serve essere «vigili»: un richiamo ai Ventisette, ma soprattutto alle loro industrie. Intanto, proprio ieri, dai cantieri Fincantieri di Monfalcone è uscita la Sun Princess, la nave a gas liquefatto più grande mai costruita in Italia, con 175.500 tonnellate di stazza lorda. Sarà consegnata all’armatore, Princess Cruises, a gennaio 2024 ma ieri c'è stato il varo tecnico.

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